Irene Marchi, classe 1970 d’origini fiorentine esordisce nel mondo dell’editoria contemporanea con una raccolta poetica da lasciare i brividi dal titolo Fiori, Mine e alcune domande edito da Sillabe di Sale Editore.
La raccolta poetica tocca tutti i temi dell’animo umano: solidarietà, amore, amicizia, solitudine, intolleranza, domande, questioni, riflessioni…
Le pagine si presentano pulite come lo stile utilizzato da Irene Marchi, nessuna esagerazione o parole utilizzate ad effetto, solo emozioni e sensazioni. Una cosa molto interessante è che l’autrice devolve il 50% dei diritti d’autore, mentre la casa Editrice Sillabe di Sale copre l’altro 50%, la Onlus beneficiaria è A.V.I. Associazione Volontariato Insieme -Montebelluna (associazione in appoggio alle problematiche sociali delle Missioni Africane).
Intervistata per l’occasione, ecco cosa racconta:
Come nasce la raccolta poetica Fiori, Mine e alcune domande?
Non è stata assolutamente “premeditata”, ho cominciato a scrivere quasi da un giorno all’altro, pochi anni fa: è stata come un’esplosione di parole, un modo per cominciare a parlare. Questi miei pensieri vengono da molto lontano nel tempo, ma la scrittura mi ha finalmente dato l’opportunità di esprimerli, oltre la timidezza.
Il titolo è molto particolare, perché questa scelta?
Il titolo è un piccolo esempio di Blackout Poetry: è emerso per sottrazione, togliendo da un mio testo più lungo parole per me non essenziali (un messaggio della raccolta è proprio l’invito a ricercare l’essenziale); poi “fiori” e “mine” il bello e il brutto (l’ostilità) del nostro mondo su cui rifletto ponendomi “alcune domande”.
Quali sono gli aspetti che vorresti sottolineare attraverso le tue poesie?
Questa raccolta è un punto di vista su quello che è il nostro modo di vivere, oggi. Quello di cui “urlo” la mancanza è una relazione più vera ed empatica tra le persone, un modo di agire che scardini maschere e falsi atteggiamenti. Vorrei semplicità ed essenzialità: forse vorrei davvero troppo…
Cosa bolle in pentola per il futuro?
In realtà ho appena imparato (alla bella età di 45 anni!) a vivere nel presente e quindi non faccio più tanti progetti a lungo termine, in ogni caso l’anima di una seconda raccolta di poesie è già pronta: sono poesie nello stesso stile di queste, forse con un “urlo” meno urgente, ma sempre pensieri che possano coinvolgere tutti.
Che ruolo ricopre la poesia nella nostra società?
Secondo me la poesia ha un grande potenziale, perché come la musica può raggiungere tutti, al di là di ruoli e barriere, può portare messaggi importanti, scuotere le coscienze, ribaltare convinzioni e soprattutto mettere in circolazione le emozioni. Dicono però che la poesia venda poco e nella nostra società quello che non vende, purtroppo, tende a essere accantonato…
Se la raccolta vi ha incuriosito, se amate la poesia e vorreste, perché no, contribuire alla donazione di fondi per l’Africa, non vi resta che acquistare il meraviglioso libro di Irene Marchi http://sillabedisale.it/shop/poesia/fior-mine-e-alcune- domande/
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