Quella sensazione di tensione, ricerca, attesa e attenzione per i particolari sono gli ingredienti che fanno definire un romanzo, un vero e proprio capolavoro. Il libro di cui vi parlerò oggi è Sangue sul Reno di Francesco Bonvicini, edito da Pegasus Edition.
Questo romanzo si inquadra nel progetto Sangue su Colonia, una serie di romanzi e racconti seriali che l’autore ha creato ispirandosi ai maestri del genere poliziesco.
Lo scrittore, classe 1973 di Montecatini Terme svolge il lavoro di ragioniere e la scrittura prende parte nella sua vita in modo incalzante.
Il romanzo è un thriller mozzafiato, strano ma vero, non esiste un vero protagonista ma una squadra di poliziotti ed altri personaggi che ricercheranno la verità di un ‘omicidio’ dopo il rinvenimento di un cadavere fuori dalla norma, a partire dai suoi abiti fino ad arrivare allo snocciolamento della storia.
Ciò che colpisce di questo romanzo è una raffinata ricerca dei particolari che caratterizzano la scrittura scorrevole dello stesso Francesco Bonvicini.
Intervistato per l’occasione, ecco cosa racconta.
Come nasce Sangue sul Reno?
Da anni pensavo di mettere in cantiere romanzi, è stato un sogno nel cassetto; ciò che mi mancava era il soggetto giusto, adatto sia per il mercato, sia al mio gusto personale, sia alle mie, diciamo, capacità. Da sempre frequento librerie, è il primo negozio dove solitamente entro; facendo una rapida statistica, ho ben presto notato che i giallisti tedeschi non sono tradotti e, di conseguenza, non esistono storie poliziesche ambientate in Germania. Perché? Me lo chiedo tutt’ora, visto che i telefilm polizieschi made in Germany, a partire da Derrick, sono continuamente trasmessi dai principali network televisivi. Questo poteva essere un punto di partenza, ma non conoscevo a fondo la realtà tedesca e rischiavo di scivolare su cose già sperimentate, come i delitti nei villaggi o i poliziotti di provincia. Così ho cominciato a documentarmi e a intrattenere una relazione epistolare con la Polizia di Colonia. Sinceramente non ci speravo nemmeno, ma a volte la mia sfacciataggine ha pagato. La collaborazione dura tutt’ora.
Perché la preferenza del genere Thriller?
È il genere di letteratura al quale ben presto mi sono affezionato. Da Agatha Christie, Rex Stout, Erle Stanley Gardner, ai nostrani Danila Comastri Montanari, Michele Giuttari (con questi due ultimi sono in amicizia su FaceBook) e Loriano Macchiavelli, fino a Ed McBain e Alexandra Marinina, sono da sempre presenti nella mia biblioteca. Il genere che prediligo è il police procedural, cioè quei romanzi basati sulle reali procedure di polizia. E la saga Sangue su Colonia, di cui fa parte Sangue sul Reno, è police procedural alla tedesca.
Leggi il mio libro perché….
Principalmente per esplorare un mondo nuovo, a noi vicino ma in fondo non molto conosciuto, se non attraverso luoghi comuni e poco altro. È, se vogliamo, la risposta tedesca ai gialli più “tradizionali” venduti nelle nostre librerie. E, infine, perché è un romanzo che tiene incollati fino all’ultima pagina; alcuni lettori hanno addirittura usato il verbo “divorare”…
Cosa bolle in pentola per il futuro?
Se tutto va bene, verso la fine dell’anno consegnerò all’editore le bozze del mio secondo romanzo, Sangue sui binari, sempre facente parte della saga Sangue su Colonia, nella speranza che possa uscire come strenna. Sono alla continua ricerca di materiale per mantenere viva la vena creativa; al momento ne ho a sufficienza per sei romanzi e due racconti.
Bleiben sie dran!!!!
Sangue sul Reno, di Francesco Bonvicini, Pegasus Edition prezzo di copertina 15euro.
Di seguito un link per l’acquisto: http://www.libreriauniversitaria.it/sangue-reno-bonvicini-francesco-pegasus/libro/9788899239053
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