Nella splendida location dell’Ippodromo Militare del Reggimento dei Lancieri di Montebello a Tor di Quinto – Roma, il 30 settembre scorso si è celebrata la prima sessione di Riabilitazione Equestre dedicata a militari vittime di eventi potenzialmente traumatici. Alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa On. Le Giulio Calvisi, alla presenza della Medaglia d’Oro al Valore Militare Ten. Col. Gianfranco Paglia, del Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano Gen. C.A. GIOVANNI FUNGO, del presidente del CRE dott. Patrizio Amore e della Vice-Presidente Avv. Carmelita Corea, con l’ausilio di un’equipe altamente specializzata, si è tagliato un nastro simbolico, quello degli Interventi Assistiti dagli Animali al servizio del benessere psico-fisico di ogni membro dell’Esercito Italiano.
“È un onore, ma anche una grande responsabilità, – ha affermato il presidente della ONLUS Patrizio Amore – poter concorrere con oltre 30 anni di esperienza nella Riabilitazione Equestre al benessere dei militari dell’Esercito Italiano”.
Il Centro di Riabilitazione Equestre G. De Marco ONLUS è tra le prime realtà italiane, è stato infatti fondato nel 1989, ad occuparsi di Riabilitazione Equestre, appunto, grazie all’ attività del Generale Girolamo De Marco di cui porta il nome.
L’attività incessante del Consiglio Direttivo, dei collaboratori tutti dell’equipe specializzata, formata da varie figure professionali quali psicologi, psicomotricisti, psicoterapeuti e guidati dalla direttrice sanitaria la psichiatra Dott.ssa Assunta Papa, ha in questi anni, saputo raccogliere sempre maggiore stima da parte di tutti gli interlocutori. Familiari degli utenti, USL del territorio, Università e – non da ultimo – Esercito Italiano, tanto da diventare punto di riferimento per la Riabilitazione a Mezzo Cavallo in Italia.
La visita odierna, negli spazi della ONLUS, del Sottosegretario di Stato alla Difesa On.le Giulio Calvisi, è “solo” il segno tangibile di una collaborazione altamente proficua tra il CRE G De Marco e l’Esercito Italiano che dura ormai da ben tre decenni