UNA PIETRA ISTRUISCE UN ARATRO, 4.000 ANNI FA
Premessa: la seguente “parabola” può sembrare lontana dall’attualità, in un momento in cui si dovrebbe parlare di riforme dello Stato, del Mercato, della Politica. Ma ci teniamo a far capire soprattutto ai giovani da dove nasce l’attuale malessere della nostra società (cosiddetta) del benessere. Nasce da due “vizi” storici e mai affrontati con serietà dal mondo politico ed economico:
Il malaffare dei “benefattori” (vedi più avanti il profetico passo del Vangelo di Luca);
La scarsa attenzione (ancora oggi!) all’insegnamento della “virtute e conoscenza” di dantesca memoria, a partire dagli anni verdi di tutti noi.
Crediamo che chiunque decida di “salire” nel campo della politica debba dedicarsi con passione e competenza a “far guerra” ai due suddetti vizi.
Un giorno, intorno all’anno 2000 avanti Cristo, una pietra incontrò un aratro. Faceva molto caldo, ma la pietra non lo sentiva; aveva una gran voglia di parlare e di far valere la sua raffinata cultura di fronte all’aratro incolto.
La pietra (P): Come ti commisero! Il tuo futuro sarà di una gran monotonia…
L’aratro (A): E tu come fai a saperlo!?
P: Lo so, lo so… Devi capire che io, a furia di essere sfregata, levigata, affilata e appuntita dall’uomo, ho aguzzato l’ingegno, sono diventata molto colta e ho acquisito capacità profetiche. Tu, invece, a furia di stare tra un grosso bue e un pover’uomo che ti guida, e con la tua testa quasi sempre sotto terra…
A: Ma che c’entra, è la mia funzione! E poi senza di me l’uomo non mangia…
P: Anche senza di me non mangia! Come farebbe altrimenti a cacciare la selvaggina? Però io non servo soltanto al suo stomaco, ma anche al suo cervello. Ce lo affiniamo a vicenda. Invece per diversi millenni l’uomo non dedicherà molto tempo a te per migliorarti. Dopo averti inventato di legno, passerà al bronzo e al ferro, ti affiancherà due ruote per farti scorrere meglio, ma resterai a lungo dietro al solito bue e davanti al solito pover’uomo in permanente bagno di sudore, l’unico bagno che si può permettere…
A: E perché tu…?
P: Vedi che non sei intelligente, che non hai capacità di visione? Te lo ripeto, io sarò curatissima dall’uomo. A parte la mia funzione di dargli oggi un riparo sicuro e di essere la sua arma di offesa e di difesa più utilizzata, domani lo metterò in grado di costruire strade, ponti e cattedrali (parole per te ancora sconosciute). E poi non dimenticarti che a me è stata intestata una età, l’età della pietra!
A: Sì, ma è già finita da un pezzo…
P: Per fortuna non è finita per mancanza di pietre ed io sono sempre in auge. Ma ciò che più importa, sono molto apprezzata dai potenti, da chi governa il mondo. Senza di me non si va avanti…
A: In che senso?
P: Ascoltami bene. Come sai, oggi rappresento l’arma più diffusa, ma sarò presto considerata primitiva, obsoleta. Domani, a furia di desiderare la conquista di sempre nuove terre per aumentare la loro ricchezza, la loro potenza e il loro prestigio, i governanti spingeranno altri uomini (gli scienziati e i massimi esperti nei più diversi settori) a inventare nuove armi sempre più sofisticate e distruttive. E sappi che fra un paio di millenni un Uomo, nel corso della sua ultima cena, dirà ai suoi discepoli:
“I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti, chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve” (Luca, 24-27).
Ebbene, la verità è che per lungo tempo i potenti nel mondo saranno soprattutto benefattori di loro stessi e i governanti non saranno coloro che servono, ma coloro che saranno serviti, innanzitutto dagli eserciti. Per diversi millenni il mondo sarà diviso tra una piccola minoranza di potenti e di loro cor (diciamo l’1% della popolazione per essere generosi) e una maggioranza di servitori (il 99%) rappresentata per lo più da soldati e contadini.
A: Allora il pover’uomo che sta dietro di me fa parte della maggioranza.
P: Per sua disgrazia! Ma hai capito cosa voglio dire, anzi cosa profetizzo?
A: No, ma ho capito che tu sarai presto disoccupata.
P: Ma per carità! Io avrò sempre qualcosa di importante da fare. Voglio solo farti capire che per molto tempo il mondo – sotto il profilo economico-sociale – sarà sempre lo stesso: l’1% nascerà ricco e morirà ricco, il 99% nascerà povero e morirà povero. Non sarà l’uomo al centro dell’universo, ma il Principe e i suoi amici. Questi sono i veri soggetti della società, gli altri sono semplici oggetti, strumenti, un po’ come noi due, anche se noi non camminiamo.
A: Forse è per questo che avrò un futuro di una monotonia unica?
P: No, il motivo è che per lungo tempo il Principe non sarà interessato a produrre una quantità maggiore di cibo per il 99%. Il tuo lento procedere e la tua scarsa produttività saranno identici a quelli di oggi per diversi millenni. Tutto l’interesse dei potenti sarà concentrato su loro stessi e più di tanto non potranno mangiare; poco importa se gli altri saranno denutriti. Vorranno soprattutto ingrassarsi di potere. Le armi saranno più importanti degli aratri. Lo sviluppo sarà di tipo estensivo (più terra a vantaggio di pochi) che non di tipo intensivo (più ricchezza e più consumi per la gente comune). E il fatto incredibile sarà che per diversi millenni il 99% non protesterà, nonostante le pessime condizioni di vita e di lavoro! Solo di tanto in tanto vi sarà qualche tumulto o ribellione, ma senza grandi conseguenze. Il passare del tempo, più che dalle stagioni, sarà scandito da un continuo alternarsi di guerra e di pace, più di guerra che non di pace, e il tutto per soddisfare gli interessi di quell’1%…
A: Possibile?!…
P: Certo! Fidati di me che ho la visione chiara e lunga grazie al mio cervello fino. Pensa che fra poco più di tre millenni un grande poeta fiorentino scriverà questo pensiero di speranza: “Considerate la vostra semenza, fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.
La mia profezia è che la virtù e soprattutto la conoscenza resteranno per lungo tempo su livelli minimi rispetto al grande potenziale delle capacità spirituali e intellettuali dell’uomo. Forse dovrà passare un altro millennio da quell’auspicio poetico, ossia fra 4.000 anni rispetto ad oggi, prima di vedere ben diffusa in tutto il mondo la virtù della conoscenza! Questo enorme ritardo sarà un giorno considerato come un tragico fallimento per l’umanità.
A: Ma la popolazione sulla terra sarà sempre scarsa come oggi?
P: No, sai cosa prevedo? Che dalla nascita di quell’Uomo dell’ultima cena che farà da spartiacque fra la nostra epoca e il futuro, la popolazione mondiale passerà da 200 milioni a un miliardo in 1850 anni. Poi dal 1850 al 1985 “esploderà” a 5 miliardi, per superare i 7 miliardi nel 2011 (N.d.A.: i dati sono dell’Hudson Institute di Washington). Successivamente la crescita sarà più lenta.
A: Incredibile! Una quintuplicazione in 1.850 anni e poi un’altra quintuplicazione in soltanto 135 anni?! Tutto merito dei governanti, che inizieranno a servire più che ad essere serviti?
P: Non esattamente. Il merito sarà di tante persone intelligenti, creative e innovative; niente a che fare con la politica. La scienza medica si porrà finalmente al servizio dell’uomo e il progresso scientifico inizierà a dare una marcia in più all’economia. Con l’arrivo di un nuovo aggeggio, che si chiamerà motore, finalmente anche tu uscirai di scena nei paesi che beneficeranno di quella marcia in più, ma resterai protagonista per almeno altri due secoli nei paesi arretrati.
A: E da chi dovrei essere messo in pensione?
P: Dal trattore. Il pover’uomo, che oggi sta dietro di te in un bagno di sudore, sarà sostituito nel XX secolo da un tecnico, che lavorerà comodamente seduto sul trattore e con l’aria condizionata.
A: Aria che?
P: Lasciamo perdere… La produttività del lavoro dell’uomo inizierà finalmente ad aumentare. In un numero crescente di lavoratori il muscolo del cervello sostituirà il muscolo del braccio. Il fattore di produzione più importante non sarà più la terra o il capitale finanziario, ma il capitale umano, la conoscenza, la competenza, i comportamenti corretti. E come d’incanto, re, imperatori, principi, baroni, duchi, dittatori, quasi tutti incompetenti perché dipendenti dai ‘muscoli’ del potere ereditato e del portafoglio, scompariranno di scena, molti moriranno perfino in povertà…
A: Che tristezza!
P: Macché, triste è nascere povero ed essere condannato a morire povero. Questo pessimo destino inizierà a non essere più comune a quel famoso 99% da quando il governo dei pochi per i pochi (oligarchie, monarchie, aristocrazie, dittature) si trasformerà in governo dei molti per tutti (democra Non si arriverà mai alla perfezione, perché il bene e il ma saranno sempre presenti sulla terra, come lo sono il giorno e la notte, ma il senso di responsabilità dell’uomo potrà finalmente essere messo alla prova. Non si sarà più condannati a vivere come bruti.
A: E le guerre?…
P: Continueranno ad esistere, alcune con milioni di morti (nel XX secolo moriranno più persone in guerra di quante non ne vivano ai tempi nostri), ma poi il detto latino “commercium et pax” inizierà ad entrare nelle coscienze: lo sviluppo economico diffuso sostituirà gradualmente la guerra a colpi di bombe…
A: Bombe?!
P: Sì, le asce di pietra di domani. Dunque, dicevo, si pasà dalla guerra a colpi di bombe alla guerra a colpi di prezzi. I nuovi potenti, le imprese, non vorranno più conquistare terre, ma mercati. E i tribunali di guerra saranno sostituiti dai giudici anti-trust, parola troppo complicata che non intendo spiegarti. Dai mercati per pochi privilegiati si passerà ai mercati di massa con conseguenze positive sul livello dei prezzi e del tenore di vita. Il preoccupante fenomeno dell’inflazione, che tu ovviamente non conosci, potrebbe allora essere controllato meglio. Prezzi alti e in continuo, sensibile aumento rappresentano una contraddizione in termini in un mercato di massa e globalizzato, ossia aperto, anzi spalancato.
A: Insomma tutto rose e fiori…
P: Niente affatto. L’Eden non sarà mai di questo mondo. L’uomo avrà sempre bisogno di risolvere problemi, ossia di confrontarsi con ostacoli e difficoltà, altrimenti si adagia, si affloscia, si annebbia. E l’uomo sarà sempre composto da un mix di bene e di male, portato a rispettare le regole e allo stesso tempo tentato di violarle. Vivrà in un perenne stato di imperfezione, ma sarà sempre desideroso di avvicinarsi alla perfezione, una volta raggiunto lo status di uomo libero, meta conquistata da pochi sino al XX secolo. Pensa che fatica ci vorrà!… Ma una cosa è certa: a partire dal XXI secolo lo sviluppo economico – dopo essersi concentrato in pochi paesi nel secolo precedente – contagerà un po’ tutto il mondo. All’inizio del XXI secolo quel famoso 1% di popolazione che viveva bene (percentuale rimasta ferma per millenni) sarà diventato almeno un 20%. Ciò vuol dire che fra 4000 anni l’80% della popolazione mondiale vivrà ancora in un modo indecente, ma una quota crescente di questa sarà finalmente messa in condizione di uscire dalla miseria. E la velocità dell’uscita sorprenderà molti scettici di quel lontano secolo. Comunque, la migliore cura per il male millenario della povertà sarà sempre la stessa: combattere la corruzione a livello politico ed economico, e migliorare il livello di istruzione del popolo. Sembra facile a dirsi, ma è difficile a farsi. Poi per molti, raggiunto il benessere economico, vi sarà il problema di conquistare il benessere esistenziale. Ma questo è un altro argomento complicato, che rinvio al nostro prossimo incontro.
A: Grazie per la tua lezione da gran profeta, ma il tutto mi sembra un po’ utopistico…
P: Allora concludo lasciando la parola a Oscar Wilde, che proprio nel periodo in cui l’intelligenza e la creatività di molti uomini inizieranno a mettersi a disposizione di tutti e non più dei soliti re e imperatori, affermerà: “Il progresso si realizza con l’avverarsi delle utopie”.
Il mio cervello fino mi dice che avrà ragione!.
Giovanni Palladino
Segretario Politico
di ITALIANI LIBERI E FORTI
http://www.ilef.it/una-pietra-istruisce-un-aratro.html