Il Salento (in salentino Salentu; in tarantino Salènde; in greco Σαλέντο, Salénto), noto anche come penisola salentina, storicamente parte del Regno di Napoli, successivamente del Regno delle due Sicilie, ed attualmente una subregione della Puglia meridionale, tra il mar Adriatico a est e il mar Ionio a ovest. Figurativamente costituisce il “tacco dello stivale italiano” e racchiude nel suo territorio tutta la provincia di Lecce, la parte centro-meridionale della provincia di Brindisi, e la parte sud-orientale della provincia di Taranto. Nel basso Salento ad una quarantina di chilometri da Lecce, si trova Montesano Salentino, un delizioso borgo di poco più di 2.500 abitanti, ad economia prevalentemente rurale, appartenente all’area interna del Capo di Leuca, sorto presumibilmente intorno al XIV secolo, grazie a dei coloni, che vi si stabilirono, attratti dalla salubrità del luogo, dalla fertilità del terreno e dai profumi e colori irripetibili di questa terra. Anticamente il paesaggio predominante era la tipica macchia mediterranea con distese di arbusti e piante aromatiche che si adattarono alla terra carsica; attualmente il territorio è caratterizzato principalmente da coltivazioni di secolare tradizione, con maestosi uliveti, sfortunatamente in parte colpiti dalla xylella. Camminare per le vie di Montesano Salentino, permette di immergersi in un’atmosfera raffinata, dove la storia, la cultura e il paesaggio si fondono con il patrimonio architettonico, l’arte, le botteghe degli artisti, oltre alle produzioni artigianali e agroalimentari. Nel patrimonio architettonico di questo stupendo borgo del Salento figurano ad esempio: la Chiesa Matrice o dell’Immacolata risalente al cinquecento ma poi totalmente rimaneggiata nel 1882, con pianta a 3 navate arricchita da un portale barocco dei primi del ‘700, ed impreziosita da altari ottocenteschi. In essa è possibile ammirare la statua lignea di San Donato protettore del paese ed anche dell’epilessia, raffigurato anche in un prezioso affresco del ‘400. Molto importante anche “Il Calvario” ubicato lungo l’asse viario centrale che collega la chiesa Matrice e l’antico Santuario di San Donato, e che ha dato origine al centro abitato. Da non perdere : Palazzo Bitonti in piazza IV Novembre edificato nel 1821, i “Palmenti” ( vasche che venivano utilizzate nell’antichità per pigiare l’uva) e le antiche corti, classica tipologia di edilizia contadina ancora presente nella parte più antica del paese. Un territorio questo davvero unico e ricco di valori, identità, costumi, tipicità, simboli, segni, vincoli, storia e richiami culturali. Molto particolare, la configurazione a edicola absidata del calvario di Montesano Salentino che si ispira ad una delle opere più note della storia dell’architettura: l’esedra del Belvedere di Bramante modificata dal Ligorio e da Michelangelo. L’arte diventa quindi una delle chiavi di lettura di questo stupendo borgo salentino. Memoria storica di Montesano S., anche le botteghe degli artisti, che raccontano di una popolazione con un DNA intriso d’arte. Qui, infatti, “il genio creativo contamina ogni piccola bottega e trasforma anche il più semplice artigiano in un artista”. Una creatività riscontrabile nei laboratori creativi di : Davide Corrado, di Antonio Margarito – maestro di pietra leccese, di Venanzio Marra – architetto e creativo che trasforma rifiuti di ogni genere in opere d’arte, di Luigi Corvaglia, del pittore Orlando Cazzato – che ha una predilizione per l’arte barocca, e soprattutto nel compianto scultore e pittore Giuseppe Corrado scomparso prematuramente 4 anni fa, all’età di 56 anni. Classe 1960, “ l’artista più conosciuto del Salento” , ha lasciato un segno indelebile della sua arte nel borgo di Montesano Salentino. Oltre alle sue numerosissime opere, di lui restano anche il suo suggestivo laboratorio “La Masseria Palmieri”, la Giuseppe Corrado Art Gallery e la sua Casa Museo. Artista geniale, già da bambino recuperava massi di pietra e tronchi d’ulivo “assegnando loro valori espressivi ed estetici”. Corrado, mosso da grande spirito di libertà, alla continua ricerca dell’assoluto, abbandonò il mestiere d’insegnante, per dedicarsi alla sua arte. Artista cosmopolita, amava la pittura dai colori brillanti e la manipolazione della materia. Apprezzato in tutto il mondo, di lui restano fontane monumentali e numerosi bassorilievi in marmo leccese. Nel 1994 ha donato a Papa Giovanni Paolo II un “Gesù” scolpito con legno d’ulivo, mentre nel 1998 ha regalato a Nelson Mandela un’opera molto particolare “Il Sole salentino”. Giuseppe Corrado ha esposto sia in Italia che all’estero, con numerose mostre anche in Germania, in Svizzera, a Hong Kong, in Sudafrica, in Ungheria, in Spagna. Tra i molti riconoscimenti, nel 2002, l’Art Sciences Lettres – Societé Acadèmique d’Education et l’Encouragement de Paris, lo ha “incoranato” quale “ Migliore scultore italiano vivente”, oltre conferirgli una Laurea Honoris causa. Di lui è stato detto e scritto molto, tra i molti commenti da ricordare quello dell’ attrice Helen Mirren : «Chi guarda le sculture di Giuseppe Corrado trova una parte di sé, la più oscura e nascosta. In essa, il bene e il male coesistono, come l’amore e l’odio, come la verità e la menzogna, come la giustizia e la violenza. Per questo motivo le sue opere sono imprevedibili e provocano una forte scossa in colui che incontra se stesso in un volto che non pensava di avere e si spaventa, provando una sensazione unica…[..] Possiamo scegliere se stare da una parte o dall’altra. L’arte di Giuseppe Corrado ci esorta, con le sue opere che fanno girare la testa, ad assumerci questa responsabilità tremenda e stimolante al tempo stesso. Guardare le sue sculture con questo impegno è anche un modo di provare ad esistere in un modo diverso».
Stefano Bianco
Foto a cura di Daniela Paties Montagner, © Comune di Montesano Salentino
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