Carlotta e Marco, una coppia come tante. Giovani, belli, brillanti entrambi e apparentemente felici.
Si, perché il loro ménage è minato da un male oscuro che sfocerà nella più orrenda delle tragedie:la morte della ragazza. La 37enne stilista milanese è stata trovata impiccata a un albero in piazzaNapoli, nella città meneghina il 31 maggio 2016 e il delitto è ancora avvolto nel mistero. C’è volutatutta la forza d’animo della famiglia Benusiglio, soprattutto della mamma Giovanna e della sorelladi Carlotta, Giorgia che fin dal primo momento hanno puntato l’indice contro Marco Venturi, cheall’epoca dei fatti era il compagno della donna. In un primo momento si era pensato a un suicidio,tale era la ricostruzione fatta dagli inquirenti di primo acchito. Tutti gli elementi avevano fattoritenere possibile questo tragico finale di un rapporto contrastato. Una relazione, verrà fuori inseguito, fatta di violenze e soprusi dell’uomo nei confronti della sua compagna. Violenti attacchi digelosia che sfociavano sempre umiliazioni e percosse. A mano a mano sono emerse tutte le proveche avrebbero inchiodato il 43enne, presunto autore del delitto alla fine di una notte trascorsa traalcol e liti furibonde. Ė stato il pubblico ministero Gianfranco Gallo, che ha condotto l’inchiesta, asmontare la possibilità del suicidio. Con la stessa determinazione, mamma Giovanna, assistitadagli avvocati Gianluigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, ha sempre combattuto contro l’idea chesua figlia avesse potuto farla finita spontaneamente. Secondo il pm fu Marco Venturi a uccidere ladonna "per futili motivi" e con "dolo d'impeto": all’uomo viene contestato l'omicidio volontarioaggravato. Come si legge nell’atto di chiusura indagini, è anche accusato di episodi di stalking elesioni contro la fidanzata, tra il 2014 e il 2016. Nel corso dell’inchiesta sono emersi infatti tutti gliepisodi violenti di cui Carlotta è stata vittima. Ripetute molestie e aggressioni, improvvisi attacchi digelosia, che avevano indotto la donna a rivolgersi più di una volta alle forze dell’ordine. Nel 2015 laragazza fu percossa così brutalmente da causarle lesioni guaribili in 45 giorni. Secondo ilmagistrato tali violenze erano “recidive” e “continue” ma, sulla strada della ricerca della verità siregistra uno stop. Una nuova perizia del febbraio scorso sul corpo della donna confermerebbe, alcontrario, che si tratta di suicidio. La relazione depositata dai medici legali Elena Invernizzi eGiovanni Pierucci parla della morte avvenuta “con grande probabilità” per “asfissia prodotta daimpiccamento”. Da quanto riportato dagli esperti sembrerebbe che sul cadavere non ci fossero“lesioni riconducibili a un eventuale strangolamento con successiva sospensione del corpo”. Puntoe a capo, si ricomincia. Un nuovo capitolo per il quale, a marzo il giudice delle indagini preliminariha rigettato la richiesta di arresto firmata dal pm Gallo. Il pubblico ministero, contestando a Venturil’omicidio volontario aggravato da inconsistenti ragioni, ha scritto molto chiaramente che il criminefu commesso “per futili motivi e con l’aggravante di aver agito contro una persona a cui era legatoda una relazione affettiva”. Lineare la descrizione, da parte del pm: “con dolo d’impeto le stringevauna sciapa intorno al collo, oppure con il braccio strangolava Carlotta Benusiglio”. Ad aggravaretutto, la sospetta patologia di Eagle di cui probabilmente soffriva la stilista-modella. Un disturbo deilegamenti che collegano il cranio all’osso del collo, che in seguito a calcificazione causano dolori abocca, testa, collo, gola e fronte e faciliterebbero l’asfissia qualora ci fosse anche la minimacompressione. Sarebbe ipotizzabile, a questo punto, la possibilità di un incidente, un’azione andata oltre le intenzioni del fidanzato violento ma allora perché intervenire sulla scena perinscenare un suicidio? Per il magistrato, allo scopo di essere scagionato, Venturi simulaval’impiccagione utilizzando una sciarpa per sospendere il corpo di Carlotta sull’albero del parco.
Una scena raccapricciante. Su tutto, le ombre di un amore malato a cui negli ultimi tempi, Carlottaaveva deciso di sottrarsi, provocando ancora di più la reazione violenta di Marco che nonsopportava l’idea dell’abbandono. Non si dà pace la sorella: “spero che possa pagare per quelloche ha fatto. Ci sono prove schiaccianti, immagini, foto del viso sfigurato di mia sorella”. I giudicidel Tribunale del Riesame sposano però la tesi del suicidio. “Ritengo che a questo punto ilpubblico ministero possa fare ricorso in Cassazione – interviene l’avvocato della famigliaBenusiglio, Gianluigi Tizzoni – in ogni caso il magistrato chiederà il rinvio a giudizio di Venturi cheaffronterà il processo da uomo libero”. E alla famiglia non resta che aspettare, alla ricerca della verità.