È di questi giorni la pubblicazione a cura di Vittorio Pavoncello per le Edizioni Progetto Cultura, “La Shoah dell’Arte”.
Medaglia e Messaggio insignita dalla Presidenza della Repubblica dal 2016 al 2018, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo 2018, la speranza filosofica del “non dimenticare” viene racchiusa in questo corposo volume di 407 pagine. Lo scrigno della memoria si apre con la dedica a Furio Colombo: “Lascia che il passato dia forma al tuo futuro”.
Vittorio Pavoncello
I capitoli che delineano l’impegno storico del curatore, Vittorio Pavoncello, iniziano con “Il museo di una razza estinta” come se incombesse sopra quel tragico epilogo un cancellino di scolastica reminiscenza, ma ciò è inaudito all’intelligenza della cultura europea e mondiale! È già in questo capitolo che si avverte il terrore dell’essere dimenticati, del negazionismo, del ricordo dell’ultimo sopravvissuto in quell’incubo della furia nazista. Dal libro, saggio di più esistenze, traspare la volontà degli artisti di testimoniare, attraverso le loro opere artistiche, ciò che loro stessi hanno patito, e questo permette di ricordare, di vivere la memoria! “La Shoah dell’Arte” non racconta solo le opere che abbiano i campi di concentramento nazisti come soggetto o che riguardino i soli ebrei. Nel saggio si fa riferimento anche a quegli artisti, oppositori di qualsiasi regime totalitario dittatoriale, a difesa dei virgulti artistici che ci permettono oggi di ammirare l’arte nuova, innovativa del pensiero artistico, ed abbiamo Pablo Picasso con “Guernica”, opera pittorica critica delle ripetute tragedie dell’umanità.
Pablo Picasso
Claudio Strinati accenna al filo di Arianna che attraversa gli epiteti di arte degenerata fino all’esaltazione visiva dell’arte concepita a ricordo della degenerazione dell’essere “umano”. La shoah non è solo un fenomeno europeo se pensiamo ai campi di concentramento giapponesi.
Si auspica un lavoro educativo su cosa siano stati la Shoah, il nazismo, i Lager così come ricorda Emanuela Garrone.
Il dialogo con gli enti museali traccia la strada per il progetto museologico per la Shoah dell’Arte come accenna Fabio Petrelli e ribadito nel dettagliato progetto esplicato nei quattro punti fondamentali. Il saggio a cura di Vittorio Pavoncello segue con l’elenco dei Musei “sensibili” allo Shoah, dal 2015 al 2018, dove la Lituania, ospite d’onore europeo, apre la lista che segue con l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria, la Lombardia, il Molise, il Piemonte, la Sardegna con il Museo Nivola ad Orani, la Sicilia, la Toscana, il Trentino-Alto Adige e il Veneto con la Collezione Peggy Guggenheim e la Ca’ Pesaro a Venezia.
“La Shoah dell’Arte” segue con le biografie e le note critiche di vari artisti che si sono impegnati nel ricordo della Shoah; si notano i ritratti molto somiglianti di un artista sorprendente a firma Petit Paon, al quale va tutta la nostra ammirazione.
Si prosegue con la sezione dei Teatri, dedicata a Daniele Di Porto e Sergio Tagliacozzo, nel periodo 2015-2018 nelle varie regioni italiane. Segue l’elenco di tutti gli Artisti che con le loro opere, nello stesso periodo, hanno mantenuto vivo il “non dimenticare”, Aldo De Benedetti ne è un esempio.
La Testimonianza dell’Arte riguarda le testimonianze portate nella Galleria Nazionale nel 2015 e qui abbiamo il resoconto di Vincenzo Bilardello, Rossana Buono, Antonella Ottai, Vittorio De Benedetti, Donatella Orecchia con l’acuta osservazione critica dal titolo Sarah Bernhard, la diva, le tournée e l’inizio dell’antisemitismo. Il capitolo “La memoria della memoria” sempre nella Galleria Nazionale ma dal 2016, si apre con la memoria storica di Anna Foa dal 1945 ad oggi, per una storia della shoah, che ribadisce quanto è necessario stare attenti alle differenze storiche ma attenti anche a coglierne gli insegnamenti, a recepirne l’etica profonda, il legame costante tra il passato e il presente. Storia e prospettive di un museo, Fondazione Museo della Shoah è l’apporto di Lucilla Efrati; si prosegue con una attenta analisi comportamentale ad opera di Furio Colombo dal titolo “Perché il negazionismo non è una opinione”. Leone Paserman ricorda un aspetto poco noto della persecuzione antiebraica poiché dice che bisogna sfatare il mito degli italiani brava gente adducendo colpe al regime di quegli anni durante l’occupazione nazista, mentre tanta gente e direi troppa, ha fatto finta di non vedere, di non capire. Bisogna combattere l’ingiustizia e l’indifferenza. Si arriva così a “Il paradosso del giorno della memoria” di Vittorio Pavoncello, curatore di questo libro: Con la chiusura dei campi di sterminio per l’Europa è iniziata una nuova epoca. …Nel ricordare la Shoah si ricorda la storia europea e si costruisce una delle tante pagine della storia europea. Il curatore, conclude con un pensiero di Primo Levi: È avvenuto, quindi può accadere di nuovo. Ma questo accaduto, che può ancora ripetersi, vale anche per la libertà. Laura Iamurri segna ed evidenzia quanto nel tempo, nella storia e nelle immagini, tre artisti mettono a fuoco il differimento della memoria. Il negazionismo non è un’opinione, così esordisce Giorgio Pacifici nel suo minuzioso apporto a questo prezioso resoconto storico. “La shoah degli altri, sociologia degli stermini” affronta uno dei tanti problemi che il fare memoria si trova ad affrontare. Giulio Terzi Di Sant’Agata affronta la tematica attuale delle Migrazioni, mentre Carlos Cherniak evidenzia la visibilità e l’invisibilità delle vittime. Il rapporto tra il tango yiddish e la Shoah viene affrontato da Louis Bacalov ne “I violini e il tango”. Alcuni articoli critici riguardano La voce, l’immagine e il perdono in conferenze tenute alla Galleria Nazionale nel 2017 e Ivelise Perniola presenta una sua riflessione su Kapò di Gillo Pontecorvo. Andrea Minuz dibatte su Cinema, Messaggio, Shoah, mentre Claudia Hassan affronta il tema dell’Orrore e della Speranza. Potere e Perdono di Furio Colombo chiarisce alcune recondite sensazioni emotive che si riallaccia alle tematiche di Lutz Klinkhammer “Crimini Nazisti, punizione, perdono e ammissione di colpa”. Valdo Spini descrive le Indulgenze mentre Mirella Serri evidenzia la differenza tra Memoria e Perdono ricordando l’esperienza di Edith Bruck. Il capitolo si conclude con un’attenta analisi di Grazia Di Veroli: La parola agli offesi. Le architetture della shoah è il capitolo che segue con Metamorfosi Figurative e Spaziali della Memoria della Shoah di Luca Zevi. Prosegue Margherita Fontanesi con la riflessione su “Il lavoro rende liberi” e altre menzogne che riguardano la propaganda nazista e l’arte. Architetture e arti della mente di Raffaella Di Castro in ricordo del nonno Angelo Di Castro. Nel capitolo si trova “La costruzione della morte” di Alberto Olivetti e “In ricordo di Bruno Zevi” di Furio Colombo. La speranza viene offerta da Debora Tonelli nella sua riflessione “Orizzonte di Senso”. “Pensare le cose rovesciate” è di Joram Orvieto. L’architetto Giovanni Leoni propone di Ricostruire completamente un senso del Mondo.
L’Autore, Vittorio Pavoncello
Il prestigioso saggio storico della memoria di Vittorio Pavoncello “La Shoah dell’Arte”, edito da Progetto Cultura, si conclude con le pagine dell’Appendice da pg 370 a pg 407. È un libro che non può mancare da qualsiasi libreria pubblica o privata.
Chi è l’autore:
Vittorio Pavoncello, regista, scrittore, artista ha realizzato spettacoli di teatro, film e mostre. Si ricordino: “La scelta di Turing”, “Il clima cambia la musica no”, “Il nuovo pianeta” rappresentato nell’Anfiteatro Flavio Colosseo contro la pena di morte, “Cicerone o il regno della parola”, con Anna Foa al Teatro India a Roma. Per le Mostre si ricordino: “Il popolo del sogno”, 50 incisioni, per il Complesso del Vittoriano e per i Laboratori Nazionali di Fisica Gran Sasso con la Soprintendenza de L’Aquila Human Gravitation Project Squashed. Per i Romanzi: “2009 Spam story e tutte le foto del mondo tranne una”, edito da Progetto Cultura – Premio Internazionale Capalbio 2017. Per la Saggistica: “Il serpente nel big bang e Cheese! Un mondo di selfie”, Mimesis edizioni; “Hitler non è mai esistito, un memorabile oblio” di Furio Colombo e Vitorio Pavoncello, Celid editore; “Hashtag, poesie” e “Ultime grida dalla Storia” con Furio Colombo, editi da Progetto Cultura.
Altre informazioni su l’Autore si rimandano ad internet.
Giuseppe Lorin