Una domenica diversa, le notizie che provengono dagli Usa sono gemme di bellezza e uguaglianza che stanno sbocciando con la forza e la luce di fuochi d’artificio.
«Ogni bambina, ragazza che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi. Noi saremo lì con voi.»
Queste le parole pronunciate da Kamala Harris: Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, avvocato e procuratore che da sempre si batte per i diritti delle minoranze e che ama definirsi “una guerriera felice“.
È lei la nuova numero “due “ della Casa Bianca anche se in realtà lei è la vera numero “uno”.
È la prima: vicepresidente donna, nera, indiana-americana nella storia degli Stati Uniti d’America a ricoprire questo prestigioso ruolo.
Cinquantacinque anni dopo che il “Voting Rights Act” ha rimosso le barriere che ostacolavano il voto degli afroamericani (questa legge fu firmata nel 1965 dall’allora Presidente Lyndon B. Johnson e garantiva il diritto di voto alle minoranze razziali in tutto il paese, in particolare negli stati del sud).
Trentasei anni dopo che Geraldine Ferraro, prima donna italo-americana, politica e avvocato corse senza successo per la Vicepresidenza.
Quattro anni dopo la sconfitta di Hillary Clinton contro Donald Trump.
Di seguito un estratto del discorso della nuova Vicepresidente degli Stati Uniti tenuto ieri sera sul palco di Wilmington, nel Delawar, nel suo vestito bianco (secondo alcuni ispirato a quello delle suffragette):
«Ringrazio mia madre, che è sempre nei nostri cuori. Quando è arrivata qui a 19 anni dall’India, non immaginava questo momento ma credeva in un’America dove questi momenti sono possibili.
Penso alle donne, alle donne nere, asiatiche, bianche, ispaniche, nativo americane, che nel corso della storia di questo paese hanno aperto la strada per questo momento, si sono sacrificate, per la giustizia, per tutti; penso alle donne nere che non sono considerate ma sono la spina dorsale della nostra democrazia. Penso a tutte le donne che hanno lavorato per garantire il diritto di voto e che ora nel 2020 con una nuova generazione hanno votato e continuano a lottare per farsi ascoltare. Stasera penso alle loro battaglia, alla loro determinazione, alla loro capacità di vedere il futuro, e questa è una testimonianza della personalità di Biden che ha avuto il coraggio di buttare giù uno dei muri che continuavano a resistere nel nostro paese scegliendo me, una donna, come vicepresidente.
Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima. Ogni bambina, ragazza che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi. Noi saremo lì con voi.
Mi rivolgo ai cittadini americani, a prescindere dal loro voto: io lotterò per essere per Joe quello che lui è stato per Obama, leale, preparato, pensando sempre a voi. Ora comincia il lavoro duro, necessario, essenziale per salvare le vite e combattere l’epidemia, ricostruire l’economa, eliminare il razzismo sistemico, affrontare la crisi climatica e far guarire l’anima di questa nazione. La strada non è facile, ma l’America è pronta. E lo siamo io e Joe. Abbiamo eletto un presidente che rappresenta il meglio di noi, che il mondo rispetterà e che i figli ammireranno, un comandante che rispetta i soldati e ci terrà al sicuro, un Presidente per tutti agli americani.
Foto da Women Hold Up Half The Sky
Il meglio del discorso con i sottotitoli in italiano (da Lifegate)
https://www.facebook.com/117266648305733/videos/365451854726793/