Roma, 1 agosto
Gran finale, questa sera, per Luglio suona bene. Alle ore 21, nella cavea dell’Auditorium, Nando Citarella, con i fidi Stefano Saletti e Maurizio Trippitelli, presenta, in prima assoluta, al pubblico romano i Carmina Burana di Carl Orff in una rivisitazione estesa e contaminata.
L’idea è integrare la partitura con brani e frammenti della stessa epoca e degli stessi ambienti dei canti goliardici ritrovati nell’abbazia di Benediktbeuren e utilizzati da Orff, nel 1937, per costruire il suo capolavoro. Questa apprezzabile trovata di mettere insieme, in un singolare gioco di specchi, testi in versione originale e rimaneggiamenti di Orff, è un modo per esibire i legami che uniscono tradizione popolare e musica colta, substrato e strato, fonte e rilettura.
Un progetto con inusuale ampiezza di mezzi tra coristi, strumentisti e voci recitanti. Cento gli elementi di quel calderone di culture che fu il Medioevo dopo l’anno Mille, quando la rete dei commerci, dei contatti accademici e delle vie di pellegrinaggio, fece dell’Europa e del Mediterraneo un’unica fucina d’idee, un mosaico multiculturale e multilingue. Epoca percorsa, tra l’altro, anche dai clerici vagantes che cantavano la gloria di Dio come l’amore carnale e i piaceri della tavola.
Di lì, da quel mare fecondo d’intrecci, viene il grosso della musica, della poesia d’Europa e delle forme espressive: modi di vedere il mondo, tecniche di marineria e strumenti musicali come il liuto. E lì tornano Citarella&Friends con un grande coro, due pianoforti e un nugolo di liuti, percussioni, friscaletti, oud, bouzouki, ciaramelle, zampogne. Con tanto di babele linguistica, si canta in latino e tedesco ma anche in siciliano, catalano, napoletano e perfino in sabir, l’antico esperanto del Mediterraneo, la “lingua di servizio” dei porti, fatta delle lingue commerciali d’allora, veneziano, genovese, arabo, turco, occitano.
La formazione è: il Coro Lirico Italiano diretto da Renzo Renzi, due pianoforti Monaldo Braconi e Silvia Cappellini Sinopoli, percussioni Maurizio Trippitelli Percussion Ensemble, sette strumentisti e tre “voci naturali” Gabriella Aiello, Nando Citarella e Barbara Eramo.
di Donatella De Stefano