L’associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna nel nuovo manifesto, ultimato in occasione del 35° anniversario della tragedia, mette in evidenza il fatto che non si conoscano ancora i nomi dei mandanti: “85 morti e 200 feriti. 35 anni senza mandanti. Un paese evoluto deve trovare il tempo per ricostruire la sua storia uno Stato di diritto deve trovare il tempo per dare giustizia alle vittime della violenza una democrazia moderna deve trovare il tempo per contrastare il terrorismo e le mafie non c’é democrazia senza responsabilitá”. Si conoscono e non si vogliono dimenticare i nomi degli innocenti che hanno perso la vita per la bomba esplosa quella mattina del 2 agosto del 1980 alle 10.25:
ANTONELLA CECI anni 19
ANGELA MARINO “23
LEO LUCA MARINO ” 24
DOMENICA MARINO ” 26
ERRICA FRIGERIO IN DIOMEDE FRESA ” 57
VITO DIOMEDE FRESA ” 62
CESARE FRANCESCO DIOMEDE FRESA ” 14
ANNA MARIA BOSIO IN MAURI ” 28
CARLO MAURI ” 32
LUCA MAURI ” 6
ECKHARDT MADER ” 14
MARGRET ROHRS IN MADER ” 39
KAI MADER ” 8
SONIA BURRI ” 7
PATRIZIA MESSINEO ” 18
SILVANA SERRAVALLI IN BARBERA ” 34
MANUELA GALLON ” 11
NATALIA AGOSTINI IN GALLON ” 40
MARINA ANTONELLA TROLESE ” 16
ANNA MARIA SALVAGNINI IN TROLESE ” 51
ROBERTO DE MARCHI ” 21
ELISABETTA MANEA VED. DE MARCHI ” 60
ELEONORA GERACI IN VACCARO ” 46
VITTORIO VACCARO ” 24
VELIA CARLI IN LAURO ” 50
SALVATORE LAURO ” 57
PAOLO ZECCHI ” 23
VIVIANA BUGAMELLI IN ZECCHI ” 23
CATHERINE HELEN MITCHELL ” 22
JOHN ANDREW KOLPINSKI ” 22
ANGELA FRESU ” 3
MARIA FRESU ” 24
LOREDANA MOLINA IN SACRATI ” 44
ANGELICA TARSI ” 72
KATIA BERTASI ” 34
MIRELLA FORNASARI ” 36
EURIDIA BERGIANTI ” 49
NILLA NATALI ” 25
FRANCA DALL’OLIO ” 20
RITA VERDE ” 23
FLAVIA CASADEI ” 18
GIUSEPPE PATRUNO ” 18
ROSSELLA MARCEDDU ” 19
DAVIDE CAPRIOLI ” 20
VITO ALES ” 20
IWAO SEKIGUCHI ” 20
BRIGITTE DROUHARD ” 21
ROBERTO PROCELLI ” 21
MAURO ALGANON ” 22
MARIA ANGELA MARANGON ” 22
VERDIANA BIVONA ” 22
FRANCESCO GOMEZ MARTINEZ ” 23
MAURO DI VITTORIO ” 24
SERGIO SECCI ” 24
ROBERTO GAIOLA ” 25
ANGELO PRIORE ” 26
ONOFRIO ZAPPALA’ ” 27
PIO CARMINE REMOLLINO ” 31
GAETANO RODA ” 31
ANTONINO DI PAOLA ” 32
MIRCO CASTELLARO ” 33
NAZZARENO BASSO ” 33
VINCENZO PETTENI ” 34
SALVATORE SEMINARA ” 34
CARLA GOZZI ” 36
UMBERTO LUGLI ” 38
FAUSTO VENTURI ” 38
ARGEO BONORA ” 42
FRANCESCO BETTI ” 44
MARIO SICA ” 44
PIER FRANCESCO LAURENTI ” 44
PAOLINO BIANCHI ” 50
VINCENZINA SALA IN ZANETTI ” 50
BERTA EBNER ” 50
VINCENZO LANCONELLI ” 51
LINA FERRETTI IN MANNOCCI ” 53
ROMEO RUOZI ” 54
AMORVENO MARZAGALLI ” 54
ANTONIO FRANCESCO LASCALA ” 56
ROSINA BARBARO IN MONTANI ” 58
IRENE BRETON IN BOUDOUBAN ” 61
PIETRO GALASSI ” 66
LIDIA OLLA IN CARDILLO ” 67
MARIA IDRIA AVATI ” 80
ANTONIO MONTANARI ” 86
E’ stato l’atto terroristico più grave del dopoguerra e ha segnato per sempre la storia della città di Bologna. L’esplosivo – più di 25 chili di tritolo e nitroglicerina – era collegato ad un ordigno installato in una valigetta lasciata nella sala d’attesa della seconda classe, a quell’ora affollata di turisti.
“Mentre le bare si allineavano alle bare nella tragica stazione di Bologna, ridotta ad un cumulo di macerie fumanti e sanguinose, la tesi dell’incidente fortuito ha perso forza ora dopo ora.
Un sospetto atroce prendeva corpo, sulla base di una serie di notizie sempre più precise: la natura dell’esplosione; la circostanza che sotto la zona più colpita, quella delle sale d’aspetto, non vi fossero né depositi di gas né caldaie, ma un terrapieno; il perfetto ordine delle tubazioni sottostanti. Poi, poco prima di mezzanotte, si è avuta la prova che qualcuno, qualche orrendo demonio, aveva freddamente preparato ed attuato una strage di innocenti.” Questo l’incipit de Un demonio manovra questa follia di Eugenio Scalfari pubblicato su La Repubblica il 3 agosto 1980. E così prosegue:“Questo povero paese, dopo un anno di sofferenze, di paure e di duro lavoro, stava finalmente tirando il fiato e si preparava al breve riposo dell’estate. Proprio ieri, milioni di italiani stavano lasciando i luoghi di residenza, diretti verso il mare e il sole delle vacanze. Bologna e la sua stazione ferroviaria erano, come sempre, uno dei centri di questo immenso corteo di famiglie, di giovani, di anziani, di nonne, di bambini. E a Bologna è avvenuto il fatto orrendo.”
Non servirebbe altro per raccontare la tragedia di quel 2 agosto di 35 anni fa. Ma non si possono raccontare i sentimenti quali il dolore, il rammarico, la paura, la rabbia per la perdita di una persona cara, di un essere umano. E non c’è niente o nessuno che può riscattarne la mancanza se non la verità. Non si ha un prezzo se non quello rappresentato da un valore simbolico a fronte della voce chiamata giustizia che solo in minima parte servirà per riempire il vuoto incolmabile lasciato e che fa da contraltare per non dimenticare.
Gli anniversari si sono avvicendati e così le polemiche. I primi per mantenere viva la memoria. Le seconde perché ancora oggi, dopo 35 anni, i mandanti della strage di Bologna sono ignoti. L’Associazione non demorde: di recente ha inoltrato in Procura un nuovo maxi-dossier che, intersecando le carte di vari processi, cerca di elargire nuove piste ai magistrati per risalire ai responsabili dell’attentato ed ha lanciato on line una petizione per le mancate promesse del governo su indennizzi, vitalizi, desecretazione degli atti riservati sugli attentati e reato di depistaggio. Importante il telegramma del Presidente Sergio Mattarella inviato al presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi.
Le iniziative cominciate il 31 luglio scorso finiranno il 27 agosto prossimo. La giornata commemorativa odierna ha seguito il programma: nella Sala del Consiglio Comunale, davanti ai parenti, Autorità ed ai rappresentanti delle città, degli enti e delle associazioni aderenti alla manifestazione, si sono ricordate una alla volta le vittime; il corteo si è snodato da via Indipendenza fino a giungere alla stazione di Piazzale Medaglie d’Oro. Quindi si sono susseguiti i discorsi del presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, Paolo Bolognesi e del Sindaco di Bologna Virginio Merola e si è osservato il minuto di silenzio davanti alla lapide su cui sono apposti i nomi dei morti. Ci sono state le dichiarazioni del presidente del Senato Pietro Grasso, che ha sottolineato che:”La verità non va in prescrizione” e del sottosegretario De Vincenti che ha promesso:”In Senato sosterremo l’approvazione del testo della legge sul depistaggio uscito dalla Camera, senza modifiche.”. Finita la cerimonia è partito il treno per Benedetto Val di Sambro per ricordare altre vittime di attentati, quelle dell’Italicus e del Rapido 904, quindi il Vicario Generale Diocesi di Bologna, Monsignor Giovanni Silvagni ha celebrato la Santa Messa. Si sono eseguiti i concerti della XXI edizione del Concorso internazionale di composizione 2 Agosto in Piazza Maggiore, e al termine c’è stata la riproduzione del film “La linea gialla”, una creazione de La Repubblica e Movie Movie, con la regia di Francesco Conversano e Irene Grignaffini e soggetto di Emilio Marrese. Di converso in queste parole “… ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta…”, così cita art. 3 dello Statuto della Associazione, sarà ancora domani il volere e l’azione dei familiari delle vittime che, in credito con lo Stato da 35 anni, a tutt’oggi attendono di conoscere i nomi dei colpevoli della tragedia. Maria Anna Chimenti