Premonizione avvenuta per opera del noto sensitivo Gustavo Rol. L’ attuale evoluzione demografica viene riportata alla ribalta della cronaca da un video apparso su Internet
Uno sguardo al passato. Avevamo pensato che le previsioni del torinese Gustavo Rol riguardanti la presenza demografica straniera in Italia nel 2020, oltre ad essere un paradosso, poteva essere un chiaro esempio di quelle cantonate che sono tipiche di coloro che si ammantano di facoltà extrasensoriali. Chi però ha conosciuto Gustavo Rol anche attraverso i resoconti della stampa di qualche decennio fa, o i tanti libri che parlano di lui, sia come onestà intellettuale che come grandissimo sensitivo, si rende conto che la sua fama non ha avuto nel passato appannamenti causati da sbagli o da eccessive inesattezze. Quanto qui si riporta circa una previsione che lo stesso Rol fece certamente in tempi non sospetti, ossia, nel 1991, sulla presenza straniera in Italia, si trova ancora su Internet. Si tratta della testimonianza di due anziani coniugi che avevano conosciuto questo personaggio e che adesso attraverso un video su You Tube rievocano, oltre ad altri riferimenti scritti in vari file su Internet. Vengono in questi riportate alcune impressioni e ricordi di certe circostanze riferite a molti anni fa.
Uno sguardo al futuro. Certamente ognuno potrà credere che si tratti soltanto di un parto della fantasia degli intervistati, non però di chi scrive questo articolo, che a parità degli altri si pone alcuni interrogativi a cui non è facile rispondere con un sì o semplicemente con un no preconcetto. L’articolo si propone infatti, di mettere in evidenza che in quei tempi, difficilmente qualcuno, anche di idee lungimiranti, poteva immaginare un flusso migratorio come quello che adesso si riversa sulle sponde italiane. Gustavo Rol invece, formulava l’ “assurda” previsione che nel 2020 vi fosse in Italia il 60% di presenze straniere di colore. Siamo ormai a metà del 2015 e nel guado di un simbolico fiume della immigrazione: si tratta di grandi masse asiatiche ma soprattutto africane, che si riversano in Europa passando però prevalentemente attraverso il nostro Paese nel quale non è certo difficile trattenersi con una autorizzazione provvisoria a carattere “permanente”.
La progressione delle presenze.L’Europa sta a guardare, l’ Isis incalza con le proprie atrocità, mentre come sempre avviene sono in molti i profittatori che con animo di rivalsa nei confronti di un contesto sociale in cui non hanno avuto successo, cercano adesso di rendere la pariglia, attraverso un appiattimento culturale indifferenziato del nostro Paese. Ciò significa che tra chi fugge, chi rincorre e chi accoglie, le file degli extracomunitari almeno come attuale tendenza, stanno subendo un incremento esponenziale di presenze. Questo avviene sia, come anelito di miglioramento di vita, che come contributo collettivo o individuale alla dichiarata conquista del mondo della cristianità. Ma anche in questo caso vi è persino adesso un più che ragionevole dubbio di arrivare al 60% di presenze straniere nel 2020. Quindi non è vero niente di tutto questo, o invece, potrebbe anche essere plausibile se avvenisse un massiccio sfondamento demografico sulle sponde del nostro Paese. In ogni caso per arrivare a questo capovolgimento, sarebbe necessario un grandissimo e inaspettato trauma internazionale alle frontiere non solo marittime o un enorme ponte mobile tra i Continenti costituito da ……ogni genere di immaginazione; cosa questa che ognuno interpreta secondo il proprio punto di vista.
La plausibilità della situazione. Per quanto detto, se si riporta soltanto la previsione di un personaggio che finora ha avuto una serie di riconoscimenti anche da parte del fronte degli scettici, la previsione sulla formazione di presenze straniere in Italia da un risibile paradosso che così sembrava essere all’epoca di queste rivelazioni, appare adesso in qualche modo, non così politicamente campato in aria. D’altra parte Gustavo Rol in tempi non sospetti, ovvero, all’ epoca della previsione, non ha detto, forse perché non poteva sapere, o invece sapeva, che negli anni precedenti al fatidico 2020, il Presidente del Consiglio italiano sarebbe stato Matteo Renzi. Alberto Zei