Un tuffo nel Medioevo con una singolare figura realmente esistita – il guardiano notturno– è un modo diverso e originale per un tuffo nel passato tra le secolari mura di Bressanone, città intrecciata di storia, leggende con streghe e spiriti le cui origini risalgono al 901, ancor prima della costituzione della Contea del Tirolo
Bressanone, Persenon o Porsenu (in ladino), Brixen (in tedesco) sorge sulla confluenza del Rienza nel fiume Isarco, e venne conquistata da Druso nel 15 a.C., annessa successivamente alla provincia di Rezia, nel 590 d.C divenne parte del Ducato di Baviera. Contesa poi dalla Chiesa e i Conti del Tirolo dal 1918 passò all’Italia nella provincia autonoma di Bolzano in Alto Adige. Passeggiando tra le strade, vialetti e piazze, ancora oggi si può percepire quella che fu l’importanza di questa città. Le numerose chiese e ospizi sono la testimonianza tangibile dell’importanza di Brixen come meta e città di transito da parte di molti pellegrini e viandanti che sostavano prima di riprendere il loro cammino.
Il nucleo principale della città, era in origine circondato da mura di protezione con camminamenti di ronda, con torri agli angoli della fortificazione a quadrilatero, entrare quindi nel borgo antico attraverso una delle porte : S.Michele, Sabiona e Porta Croce o Sole è un po’ come rituffarsi nel passato. Entrando nella centralissima via dei Portici maggiori, si incontra una statua lignea con tre teste il “Wilde Mann” o uomo selvaggio dei boschi che secondo un’antica leggenda , pare “sputasse”monete, mentre secondo un’altra doveva fungere da monito contro il paganesimo da parte della dottrina cristiana. La parte centrale del centro storico urbano è la piazza del Duomo, dove si affacciano a nord il Municipio Nuovo, a sud il Palazzo della Pretura ( un tempo Palazzo Vescovile) , a est il complesso monumentale sacro – dove si rintracciamo vari stili che vanno dal Medioevo al XX secolo. A ovest la parte urbana con vicoli stretti , come vicolo del Duomo, dove un tempo si trovava l’Osteria dei Canonici o l’Oste Scuro, in quanto un’antica legge proibiva la mescita di bevande dopo il crepuscolo ed oggi, uno dei ristornati più famosi ed esclusivi di Bressanone assieme al Ristorante dell’ Hotel all’Elefante, che vanta a sua volta, una lunga e prestigiosa tradizione. Secondo un’antica storia documentata, l’animale – sino a quel tempo sconosciuto da queste parti- fu un dono di nozze da parte di Giovanni III, re del Portogallo, a suo nipote l’arciduca Massimiliano d’Austria. Tra gli edifici che compongono il complesso monumentale sacro il Duomo con marmi barocchi e ricche decorazioni, la cui facciata del 1200 (rifatta nel 1500 e nel 1700) con 2 inconfondibili campanili ai lati, rappresenta indubbiamente il più importante edificio della città, oltre alla vicina chiesa di San Michele, dietro alla quale c’e’ la famosa Torre Bianca, punto strategico di acceso alle strade della Val Pusteria e del Brennero. Passeggiando sul retro della Parrocchiale, nella piazzetta si può ammirare la statua bronzea di San Michele che uccide il drago a tre teste,mentre nella non lontana Piazza Vescovado si erge la Statua del Millenario a ricordo della fondazione di Bressanone (901-1901). Tra gli altri monumenti per citarne alcuni:la chiesa dei Santi Gottardo e Erardo (St.Gotthard und St.Erhard) del 1200 e i numerosi concenti dei Francescani e dei Cappuccini.
Una vacanza a Bressanone è anche un’occasione per ritrovarsi dopo una passeggiata in città o in uno dei percorsi nella Valle d’Isarco, e per effettuare un viaggio culinario alla scoperta dei gusti e dei sapori della tradizione locale con sfiziosi aperitivi, per gustare lo speck e piatti tipici e freschi vini bianchi come il Mùller Thurgau e il Sylvaner, Kerner e Riesling tra cantine vinicole come la vinoteca Vitis e la famosa Enoteca Weingalerie die Edith & Christian Stampfl in centro città, punto d’incontro per gli appassionati del vino; il Taschlerhof –Peter Wachtler e il Villscheiderhof –Florian Hilpspold per menzionarne alcuni.
Per ulteriori informazioni: www.dolomitisupersummer.com.www.brixen.org;
www.eisacktal.com; www.valleisarco.com; www.guideturistichebolzano.it; www.brixencard.info
di Daniela Paties Montagner