Secondo la tradizione le origini di questa manifestazione risalgono ai primi anni del 1500, quando Agostino Chigi “Il Magnifico”, al tempo appaltatore delle miniere di allume (dalle quali Allumiere trae il nome e le origini), volle riprodurre quel folklore tipico di Siena, sua città natale, organizzando delle corse con gli asini nel piazzale antistante lo stabilimento.
Nella versione moderna il Palio delle Contrade inizia l’11 settembre del 1965 nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, ma dall’anno seguente la data è stata definitivamente fissata nella prima domenica dopo il 15 agosto che è la data in cui si festeggia la patrona del paese, la Madonna Assunta in Cielo.
Il Palio
Il Sabato precedente la competizione(il 22 Agosto in questo caso), nella piazza del paese, si svolge la tradizionale “provaccia”, ossia la prova degli asini che il giorno successivo scenderanno in pista a contendersi il Palio, mentre in ognuna delle sei contrade (Burò, Ghetto, La Bianca, Nona, Polveriera e S. Antonio), viene organizzata una festa all’interno del proprio territorio con la distribuzione gratuita di vino, dolci,, prodotti tipici locali con la partecipazione di gruppi musicali che accompagnano le centinaia di persone che ballano al suono della loro musica.
Il palio vero e proprio inizia la domenica mattina dove, dopo la messa solenne partecipata da tutti i presidenti dei rioni e dai vari contradaioli, ha luogo la benedizione degli asini e la loro “punzonatura” o numerazione.
Si tratta di riti ormai consolidati nel tempo, che si ripetono uguali a se stessi con una puntigliosa precisione, ma che ogni anno assumono un significato nuovo rispetto al passato.
Al termine di queste operazioni i presidenti, i barbareschi ed i fantini delle sei contrade si ritrovano nell’aula consiliare del palazzo comunale, ove le autorità locali (Sindaco e Presidente della Pro-Loco) procedono al sorteggio in cui ad ogni rione viene assegnata, per ciascuna batteria, la propria postazione di partenza da uno delle sei gabbie.
Alle ore 17,00 ha inizio la passeggiata storica in costumi cinquecenteschi, aperta dall’ultima contrada vincitrice del palio antecedente (le altre sfilano nell’ordine di classifica dell’anno precedente) e chiusa dal “carroccio” trainato dai buoi, che trasporta l’ambito “Cencio” ogni anno dedicato a una ricorrenza, un personaggio, un importante evento locale o nazionale. . Intanto in parrocchia è esposto il Cencio 2013 dipinto dall’artista Maria Luisa Taranta che andrà alla Contrada vincitrice. Il tema del Palio 2015 è ‘‘Anno internazionale della luce: 1915-2015 centenario del primo impianto di illuminazione pubblica ad Allumiere’’.
Le raffigurazioni del “Cencio” sono dipinte a mano da pittori locali e possono richiamare le più varie tematiche come la fame nel mondo o il viaggio sulla luna, possono essere la celebrazione di un’anniversario, o essere dedicate a un personaggio storico o a una figura religiosa; ogni anno “il dipinto” è il frutto di un concorso specifico.
Il corteo storico in costumi cinquecenteschi, inizialmente non troppo considerato, si è progressivamente guadagnato uno spazio sempre più importante, sia nell’organizzazione interna, sia tra i turisti che affollano Allumiere il giorno del Palio.
Gli abiti d’epoca, i vari accessori, il portamento dei figuranti, sono così curati che lo speciale premio istituito diventa oggetto di una particolare disputa tra le sei contrade, tanto da essere assegnato da una giuria, ogni anno diversa, composta da docenti universitari, professori di storia dell’arte, costumisti e scenografi.
Secondo l’art.4 del primo regolamento ogni contrada sfilava con “paggi, valletti, tamburini, alfieri, porta insegna, palafrenieri e fantini”, ma oggi le varie contrade hanno aggiunto molti altri figuranti al proprio corteo; tutti accuratamente vestiti in abiti d’epoca.
Nei mesi estivi ogni piazzale delle contrade si trasforma in una sartoria a cielo aperto, ove tutto viene realizzato artigianalmente.
Va sottolineato che ogni partecipazione o impegno, non viene assolutamente remunerato, si tratta di lavoro volontario incentivato solo dall’appartenenza al rione e all’attaccamento alle proprie tradizioni.
Nella sfilata un altro dei momenti suggestivi del Palio delle Contrade è l’esibizione degli sbandieratori; per i giovani è un onore vestire i panni di alfieri con i colori della propria contrada e per conquistare l’ambito premio i ragazzi si sottopongono a duri allenamenti provando in gran segreto la sincronia dei movimenti e gli esercizi da presentare davanti alla giuria.
C’è poi da notare la corrispondenza e la collaborazione tra le varie contrade e altri paesi del Lazio, dell’Umbria, della Toscana da cui si affittano i costumi o gli asini e con cui si instaurano rapporti di amicizia; ci sono state anche collaborazioni con gli sbandieratori di Siena, pagati dalle contrade per venire ad esibirsi ad Allumiere.
Il momento più emozionante e coinvolgente di tutta la manifestazione è ovviamente la corsa degli asini montati a peno (cioè senza sella).
La formula attuale prevede tre carriere o batterie che assegnano a ciascuna 12 punti alla prima contrada classificata quindi 10 8 6 4 2.
La contendente che ha totalizzato il maggior numero di punti si aggiudica il palio mentre in caso di parità di punteggio tra due o più contrade è prevista una batteria di spareggio.
Durante le batterie la piazza diventa un’arena, dove ogni contrada ha allestito il proprio palco e da dove si darà sfogo a cori , canti e, a seconda dei destinatari, sberleffi o grida di incoraggiamento.
E’ questo il momento più importante per i contradaioli, per i cittadini del paese, per i visitatori occasionali, per i turisti.
Aggiudicato “il cencio” la festa continua, fino a tarda notte, nella piazza della contrada che ha vinto il Palio.
di Martina Mugnaini