L’avvento della pandemia ha procurato, insieme ai danni e alle emergenze, una sorta di nuovo esordio dei luoghi virtuali, uno sconfinamento nel digitale che per questioni di sopravvivenza ha espanso connessioni e piattaforme, per permettere ai cittadini-utenti di poter muoversi ed esperire realtà diverse pur rimanendo dentro il perimetro fisico della propria casa.
È come se la dicotomia tra reale e virtuale avesse trovato una nuova e più inclusiva espressione, le due forme non si escludono più a vicenda ma l’una aumenta l’altra. La tecnologia ci è venuta in soccorso per non bloccare o interrompere ciò che ci tiene saldi alla realtà: lavoro, socialità, gioco.
Un evento che ha interessato tutto e tutti, il Paese, le regioni, le città d’Italia e del mondo.
Roma ha pensato e proposto ai suoi abitanti “L’arte che muove la città”, un palinsesto culturale promosso dalla Capitale per la ripartenza della città dopo il lockdown. Una nuova visione della città attraverso la cultura.
Lo Spazio Incontri per esplorare lo Spazio in diretta streaming dal Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza; oppure gli Eventi online della Casa del Cinema, il cui programma per Giovedì 12 prevede il titolo “Accadde domani Storie, film e personaggi del cinema”. Queste sono solo alcune delle proposte che compongono il palinsesto dell’iniziativa capitolina denominata “Romarama”.
Arte, cinema, musica, letteratura, gaming di ogni sorta, dai collettivi ai giochi on line tematizzati, compresi quelli che si giocavano fisicamente nelle sale o nei bingo, sono esplosi nella rete, l’evoluzione raggiunta nel 2020 non ha precedenti.
Lo sconfinamento nei mondi digitali non risolverà l’enorme danno causato dall’emergenza ma se gestito con consapevolezza può rappresentare un sostegno per non rimanere confinati anche con la mente.
Marco Mari