Roma, 26 agosto
È indagato per omicidio colposo Marco Pompei, il conducente del furgone che ieri, vicino piazza del Popolo, ha investito cinque persone uccidendo Elena Fortuna, 59 anni, e ferendo un’altra donna.
L’uomo ha dichiarato ai vigili urbani di aver perso il controllo del mezzo a causa di un violento colpo di tosse. A confermare tale versione, secondo quanto riferito dall’ avvocato Pablo De Luca, difensore dell’indagato, sarebbe stato anche un collega di Pompei che si trovava sul furgone. L’autista del mezzo ha riferito al proprio difensore di essere «distrutto per quanto accaduto» e che la sua vita «è cambiata». Il fascicolo aperto dalla procura è affidato al pm Ilaria Calò che, come primo atto, ha disposto l’autopsia sulla vittima dell’incidente e disposto una consulenza per ricostruirne la dinamica.
«Dov’è mia figlia? Dov’è? Ma come è potuto succedere? Camminava sul marciapiede, qui si dovrebbe andare a trenta all’ora». Gli occhi pieni di lacrime, si dispera il papà di Elena Fortuna, 59 anni, architetto, travolta e uccisa in via Maria Adelaide da un furgone proveniente da via Ferdinando di Savoia a due passi da piazza del Popolo.
Il veicolo è piombato all’improvviso su cinque colleghi della “Design Duemila” che stavano tornando in ufficio dopo la pausa pranzo: ha abbattuto prima un palo della segnaletica verticale, poi un parapedonale e alla fine ha travolto la vittima e un’altra donna, Claudia, rimasta gravemente ferita.
«Stavo pranzando – racconta Fernando, 63 anni, il portiere dello stabile dove ha sede lo studio professionale – Ho sentito un boato e poi le urla. Sono uscito per strada e ho visto uno spettacolo terribile: due persone sotto il camion, una aveva una gamba straziata. Ma prima o poi doveva succedere: qui corrono tutti come matti». «Sa quante volte ho rischiato di essere investito? – ricorda il portinaio al civico 12 della strada – Guidano come all’autodromo di Monza e c’è pure una lampada dell’illuminazione stradale rotta che nessuno sostituisce nonostante le segnalazioni al Comune».
«Poteva succedere anche a noi, stavano camminando sul marciapiede» il commento dei primi soccorritori. «Le auto che provengono da Ponte Regina Margherita sfrecciano veloci, dovrebbero creare uno spartitraffico all’incrocio tra via Ferdinando di Savoia e via Maria Adelaide e mettere anche dei parapedonali ovunque visto quello che è successo» dice Maria Bernardi, residente. Sull’asfalto la segnaletica invece è sbiadita.
«Dovrebbero mettere il senso unico su via Ferdinando di Savoia, invece sulla via dell’incidente si immettono auto provenienti in entrambe le direzioni e nessuno mai si ferma per far passare i pedoni che attraversano sulle strisce pedonali, ci vorrebbero anche più vigili in strada» aggiunge Adelina che abita nel vicino quartiere Prati da trent’anni.
Choc anche tra i turisti rimasti inorriditi davanti all’orribile scena dell’incidente, a quel boato che ha richiamato tanti passanti.
«Siamo a pochi passi da un’area preziosissima e invece auto e scooter corrono la Formula Uno – dice Viviana Di Capua, presidente Associazione Abitanti Centro Storico – ci vogliono più controlli ma soprattutto deve essere ristabilita la segnaletica orizzontale e verticale».
di Donatella De Stefano