“Sindaco Raggi, potremmo anche apprezzare il suo improvviso interesse per la riapertura del Forlanini, se la scia del suo passaggio non emanasse un intenso profumo di passerella elettorale. Mettere in luce l’insensibilità di Nicola Zingaretti, nei confronti delle centinaia di pazienti morti per Covid in attesa di posto letto, sarebbe nobile intento se però anche lei, come massima autorità cittadina non avesse precise responsabilità in tal senso”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando la visita che Virginia Raggi ha effettuato oggi, 21 novembre, accompagnata dai primari emeriti dell’ospedale Massimo Martelli, Giovanni Puglisi insieme allo pneumologo Salvatore D’Antonio e al segretario provinciale del sindacato infermieristico Nursind Stefano Barone. “Ci fa piacere rilevare che Roma Capitale il 16 aprile 2019 si è dotata di un nuovo Piano comunale di Protezione civile approvato dall’Assemblea capitolina con la delibera consiliare numero 33, aggiornata il 17 gennaio 2020 con la delibera numero 4, licenziata dalla giunta da lei presieduta”, spiega il presidente. “Ebbene, tale piano, alla scheda numero 11 prevede che l’ospedale Forlanini può essere immediatamente aperto e utilizzato in caso di calamità naturale. Cosa c’è di più calamitoso di una epidemia come quella che ci ha colpito, con i numeri da brivido trasmessi tutti i giorni? A quanto pare lei ignora anche ciò che vota pertanto, le consigliamo di abbandonare le passerelle e compiere i passi necessari perché l’ospedale riapra i battenti, almeno nella parte monumentale ancora discretamente conservata. Ne ha tutti i poteri, al di là dei tentennamenti del presidente Zingaretti, di cui a questo punto non si capisce l’ostinazione nel tenere gli ospedali chiusi e andare in cerca di posti letto nei lussuosi hotel romani”, chiosa Maritato
Massimiliano De Stefano