Come considera l’intervento della politica, per la salvaguardia delle imprese?
“I provvedimenti devono raggiungere l’obbiettivo di sostenere le imprese, danneggiate dalla pandemia” afferma righini “Noi rappresentiamo tutte le imprese, ma ogni settore ha il suo ciclo. Bastava che la politica ci avesse chiesto in che modo sostenere queste diverse realtà, perché il concetto del ristoro basato sul mese di aprile è del tutto errato. Un modo poteva essere, ad esempio, restituendo il 75% dee mancato fatturato, basandosi su quello del 2019, come è stato fatto in Germania. Magari con delle clausole agli imprenditori di mantenere il personale. Il risultato è che perdiamo l’impresa nazionale, che viene venduta ai mercati esteri”.
Il numero paventato delle attività in chiusura è di 50.000, un numero spaventoso.
“In Italia la burocrazia, il fisco e la giustizia, sono lenti. Ma nonostante questo siamo pur sempre un paese che è nel G7e che inizierà a presiedere nel G20” dice Righini “Abbiamo due elementi a nostro favore: il know-how imprenditoriale e un grande risparmio di PIL. Quindi siamo un mercato importante per il mondo. Noi alla politica chiediamo di proteggere questo sistema di impresa e risparmio. Manca un piano industriale del dopo Covid”.
Quali sono le idee per ripartire? “Il 75% del fatturato restituito dallo Stato. Inoltre non cediamo all’estero il mercato italiano”. Afferma il Vicepresidente.
Vista la recente manifestazione di Firenze e le teorie di complotto su Bill Gates, che ne sarà del commercio italiano?
“Il database dei nostri figli, dai 6 ai 19 anni, è già schedato con nome e cognome e dati sensibili” rivela Righini “Infatti se oggi vuoi comunicare con un docente devi usare per forza di Microsoft e accettare le loro condizioni. Questo quanto vale per lui? E quanto vale per noi?”
Arianna Calandra