ROMA – Ore di tensione in casa Lazio. Il poker subito a Verona, conseguente alla precoce eliminazione dalla Champions League per mano del Bayer Leverkusen, ha inevitabilmente portato i suoi strascichi, riaprendo lo ‘scontro’ tra il settore caldo della tifoseria biancoceleste e il Presidente Claudio Lotito. Un rapporto che sembrava rinsaldato grazie all’ottimo finale della scorsa stagione. Sembrava appunto. Perchè quella ferita in realtà non si era mai rimarginata. Ad acuire la rabbia dei supporters biancocelesti è stato l’immobilismo sull’ultimo mercato da parte della dirigenza. Una società che ambisce ad entrare in una competizione così importante avrebbe dovuto investire, puntare su giocatori già pronti, non solo su giovani dalle interessanti prospettive di crescita ma forse ancora in ‘fasce’.
MATRI: “FELICE DI ESSERE QUì” – E poco importa se l’ultimo giorno disponibile è sbarcato a Fiumicino Alessandro Matri. Un arrivo passato nell’indifferenza più totale da parte della tifoseria. Pochi infatti, sono andati ad accogliere il nuovo centravanti, pronto a rilevare il posto di Klose e Djordjevic al momento infortunati:”Sono felice di essere quì” le prime parole dell’attaccante al suo sbarco all’aeroporto romano. Sui social l’accoglienza per l’ex bianconero, giustiziere della Lazio nell’ultima finale di Coppa Italia è stata variegata, dal “Facci tanti gol” al “Quando arriva Federica Nargi?”.
TIFOSI VS LOTITO – Tra i motivi delle contestazioni al Presidente, oltre ai mancati arrivi, anche le cessioni, non andate giù al popolo biancoceleste. La Lazio infatti ha salutato praticamente mezza difesa dello scorso anno: da Cavanda a Novaretti passando per Ciani, Cana e Pereirinha. E come dimenticare il congedo dopo 9 stagioni di Cristian Ledesma. Per non parlare dell’addio con annesso ritorno di Stefano Mauri, episodio simbolo di mancata progettazione e idee poco chiare da parte della dirigenza. Agli addii si è andato poi ad aggiungere l’immobilismo sul mercato in entrata nonchè le ultime due pesanti sconfitte con Leverkusen e Chievo. E apriti cielo…
Michela Cuppini