ROMA – Un gol da 55 metri. Ai campioni d’Europa in carica del Barcellona. Una rete che regala un pari inaspettato. Ma meritatissimo. Per abnegazione, spirito di sacrificio e umiltà. L’1 a 1 strappato al Barça di Messi Neymar e Suarez porta la firma di Alessandro Florenzi che con la sua prodezza si prende di diritto i riflettori del match, oscurando per una volta il signor 4 Palloni d’Oro, costretto a stropicciarsi gli occhi difronte a quel ragazzino tuttofare in grado di regalare il primo fondamentale punto alla Roma nel gruppo E di Champions League.
FANTASMI BAYERN – A volte è questione di attimi. Di istinto. Chissà cos’è passato per la testa di Alessandro Florenzi al minuto 31 del primo tempo. La Roma era sotto di 1 a 0, la rete di Suarez in posizione irregolare sembrava aver tagliato le gambe in partenza agli uomini di Garcia. All’Olimpico per un attimo si sono rivisti i fantasmi del Bayern. Quando il secco e umiliante 7-1 distrusse ogni convinzione giallorossa. Proprio come un anno fa, proprio come i bavaresi, Messi e i suoi non contenti, continuavano ad attaccare e i giallorossi cercavano di limitare i danni tenendo le linee strette ma soffrendo il tiki-taka blaugrana.
CI PENSA FLORENZI – Fino al momento in cui Alessandro Florenzi non decide di salire in cattedra. Conquista palla nella sua metà campo, accende il motorino sulla fascia destra, supera la linea centrale, guarda avanti e vede Dzeko che però è stretto nella morsa dei centrali del Barça; allora guarda ancora più avanti, Ter Stegen è fuori dai pali. La distanza è proibitiva. Ma non per Alessandro. Non ha niente da perdere. Ci prova. “Male che va è rimessa dal fondo”. E niente il resto è storia nota. Ci riesce. L’Olimpico esplode incredulo. Ma non quanto Florenzi. Mani sul volto, come a dire “Che cosa ho fatto?”. Ci sei riuscito Ale. Ci sei riuscito. I marziani del calcio per una sera devono arrendersi al ‘Core de nonna’. Dopo ieri sempre più ‘Core de Roma’.
Michela Cuppini