La 6° Giornata di Serie A, racconta un posticipo insolito per la lotta scudetto tra Inter e Fiorentina, in scena allo Stadio Giuseppe Meazza.
Nessuna novità nelle due formazioni, l’Inter forte del suo record di 5 vittorie consecutive su 5, schiera il consueto 4-3-2-1 con il trio Guarin, Kondogbia, Melo in regia e il tridente composto da Perisic, Icardi e Palacio preferito a Jovetic infortunato nel riscaldamento. La Fiorentina risponde con il 3-4-2-1, centrocampo di sostanza formato da Vecino e Badelj insieme alle ali Marcos Alonso e Blaszczykowski supportate da Ilicic e Borja Valero sulla trequarti, alle spalle di Nikola Kalinic.
La partita inizia subito nella direzione giusta per gli uomini di Paulo Sousa.
Kalinic si procura un calcio di rigore sul pasticcio di Handanovic, Ilicic completa l’opera con la realizzazione dagli undici metri.
Reazione impassibile del tecnico viola, che esulta a denti stretti, in attesa di uno svolgimento più ampio del match.
Nei minuti successivi la viola designata perfettamente in campo da Sousa, ammutolisce San Siro con una prestazione sorprendente.
Protagonista del grande show è ancora Nikola Kalinic, che al 18‘ spinge il pallone il rete dopo la bomba al limite innescata da Ilicic, respinta sciaguratamente da Handanovic.
Cinque minuti più tardi, vola il “torero” Marcos Alonso sulla corsia sinistra e serve alla perfezione Kalinic, per la doppietta personale che fa scendere la nebbia al Meazza, sulle facce incredule dei tifosi neroazzurri sicuramente speranzosi di un primo tempo diverso.
Al 31′ si complica ulteriormente la situazione per Roberto Mancini, che deve fare i conti con l’espulsione sacrosanta di Miranda per chiara occasione da gol.
Nel taccuino dei “cattivi” dell’arbitro Damato, si iscrivono anche i pessimi Kondogbia e Guarin, irriconoscibili dopo l’ottimo rendimento nelle precedenti gare.
Nei primi 45 minuti di gioco, la Fiorentina ha sicuramente dimostrato una superiorità notevole sulla qualità del gioco e nelle ripartenze condotte alla perfezione dal centrocampo viola.
Il secondo tempo ricomincia con lo stesso ritmo del primo, la Fiorentina domina sul piano del possesso, mantenendo la tranquillità giusta per gestire un largo vantaggio. Al 62′ la formazione viola si rilassa troppo e concede il gol che accorcia le distanze, con il solito Icardi che risveglia le speranze dei neroazzurri. Mancini mette forze nuove in campo e inserisce a sorpresa Biabiany al posto di Perisic. Al 69′ anche Sousa apporta modifiche all’assetto viola con l’ingresso di Tomovic, per l’esterno polacco Blaszczykowski, autore di un’ottima prestazione.
Al 76′ la Fiorentina non smette di sognare, grazie alla tripletta dello scatenato Kalinic. L’attaccante croato ha dimostrato un fiuto da killer d’area di rigore, regalando una prestazione che ha fatto dimenticare per sempre l’ex Mario Gomez ai tifosi fiorentini in festa nel buio totale di San Siro.
La viola vola in testa alla classifica a pari punti con l’Inter, ma con l’importante vantaggio nello scontro diretto, che può risultare decisivo a fine stagione.
di Alberto Fuschi