Hai voglia di leggere un libro dove amore, passato e destino si intersecano?
Asia Stella pubblica il meraviglioso libro Io dormo da sola e il romanzo si presenta, sin dalle prime righe, unico nel suo genere.
Il protagonista è Mattia, un giovane architetto che dovrà restaurare un vecchio casale trasformandolo in un progetto lavorativo coi fiocchi, la sua storia si intreccia con il ritrovo di un diario, rinvenuto in una stalla.
Emma, la penna del diario, narra le sue vicende: una vita travagliata fatta di sogni infranti, la morte di un padre amato e un nuovo marito che non conosce amore.
Realtà e pagine di diario si uniscono tramite alcuni elementi comuni: un ulivo, il mare, una stella marina, un quadro.
Un libro unico, 250 pagine di un capolavoro che vi terrà attaccati alla propria storia; un caso unico tra l’altro, perché si presenta dapprima come self publishing, raggiungendo un numero elevatissimo di lettori e poi notato poi dalla casa editrice Newton Compton Editori diventerà un vero e proprio successo del passaparola…
Intervistato per l’occasione, ecco cosa racconta uno degli autori:
Come nasce Io dormo da sola?
Un paio di anni fa, per una serie di fortunate circostanze, ho avuto il piacere di leggere alcuni stralci di un libro che Emanuela Baldo teneva nel cassetto. Sin dalle prime righe sono rimasto incantato dal suo stile di scrittura e ho pensato all’eventualità di scrivere un romanzo insieme. Un testo che fosse “diverso” dai miei soli thriller. Un libro che potesse riuscire a catturare il cuore delle donne, principalmente.
Poco dopo averne parlato, ci siamo immersi nella stesura della trama e, successivamente, nella scrittura del romanzo. Nella fase iniziale, ognuno di noi si è occupato di un personaggio: io di Mattia e lei di Emma ma, subito dopo aver finito “la brutta copia” del testo, ognuno di noi ha messo le mani nel lavoro dell’altro. Ciò che ne è uscito fuori è un romanzo che, al momento, ha venduto circa 20.000 copie.
Perchè nasce la scelta di uno pseudonimo?
Io dormo da sola è il primo di una serie di libri che scriveremo insieme. Ci voleva uno pseudonimo per associare il nome dell’autore al genere letterario di questa serie che definirei Mystery.
Una storia nella storia: perché questa scelta narrativa?
Abbiamo volutamente creato un forte contrasto tra lo stile di scrittura essenziale di Mattia e la poesia di Emma. E, anche, tra le due storie che vanno avanti in maniera parallela. È proprio questo contrasto, unitamente allo stato d’animo di Mattia per ciò che legge nel diario, a canalizzare la simpatia del lettore verso Emma e a odiare “il cattivo”.
Dapprima pubblicato in e-book poi diventato ‘caso narrativo del passaparola’: cosa pensi sia successo tra i lettori?
Credo che siamo stati fortunati nel creare “Emma”. Con la sua lotta contro le angherie domestiche, ha fatto sì che molte donne si identificassero in lei. Emma rappresenta “il vero femminismo”. Quello forte ma gentile. Nei social network, sin da quando il romanzo fu pubblicato in digitale, alcuni stralci di Io dormo da sola sono stati utilizzati per descrivere “emozioni soggettive”. Per me ed Emanuela è stato fantastico vedere quante donne si sono identificate con la nostra Emma.
In futuro?
“Leggero come il piombo”. Sì, il titolo è proprio un ossimoro. Questo romanzo sarà ancora più intenso di Io dormo da sola. Ambientato nella magica Torino, parlerà di un padre su una sedia a rotelle e della sua bellissima figlia che, finché può, sfugge all’amore di un bel ragazzo per non abbandonare il padre. E quando infine si concede un po’ di libertà…
Asia Stella e Io dormo da sola al seguente link: http://www.cittadicaltanissetta.com/forward/blog_marsella.php
“In notti come questa, per esempio, quando il cielo riveste ogni cosa, il mare non riesci a vederlo, ma lo senti, sai che è lì. E io posso goderne, da qui. Chiudendo gli occhi e lasciando che la brezza che porta il suo profumo arrivi fino alla pelle, per oltrepassarla. La mia camera da letto! Qualcosa in questa casa di cui possa dire “mia”. E ne sono gelosa, fino all’inverosimile. Non voglio che ci entri nessuno, neanche per riordinarla. Faccio da sola. Anche lui sa che non deve entrarci. È un patto tacito, un accordo stipulato silenziosamente, l’unica concessione che mi ha fatto in un raro slancio di generosità. C’è la sua, di camera, quando vuole prendersi ciò che dice gli spetti davanti a Dio. In questa no. Il sonno è troppo sacro e intimo per dividerlo con chiunque.
E io dormo da sola.”
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