La notte del 3 giugno 2017 migliaia di tifosi erano in una delle piazze del centro di Torino per vedere la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. A un certo punto si scatenò il panico. Le persone, sul momento ignare di cosa stesse accadendo, iniziarono a scappare, spingendosi, finendo le une addosso alle altre. Il bilancio fu di 2 morti e oltre 1500 feriti.
La legge italiana ha concluso il proprio iter nel processo di Torino per accertare eventuali responsabilità circa i tragici fatti di piazza San Carlo che, nella triste notte del 3 giugno 2017, registrarono migliaia di feriti e due morti fra tifosi e passanti accorsi a seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
La condanna per la sindaca Chiara Appendino è stata ad un anno e sei mesi.
Condannati anche il suo ex capo di gabinetto Paolo Giordana, l’allora questore Angelo Sanna, e altri attori collegati all’organizzazione dell’evento. Pesanti le accuse: omicidio, lesioni e disastro colposi.
Per tutti costoro pari condanna ovvero medesimo metro di valutazione sulle responsabilità.
Ora, al netto delle motivazioni non ancora depositate, si evince con forza che la tragedia si è consumata per motivi di ordine pubblico: da qui i nostri tanti interrogativi, come Sindacato e come cittadini.
Ornella Petillo(Ugl): «Ci domandiamo, come Coordinamento Polizia Locale della Ugl Autonomie Locali, dove sia il corto circuito normativo per cui la responsabilità dell’ordine pubblico sia parimenti addebitata fra Questura e Comune. Questo vulnus normativo comporta, per ovvie motivazioni, le medesime responsabilità sulla gestione dell’ordine pubblico anche tra i diretti esecutori operativi delle due istituzioni: Polizia di Stato e Polizia Locale.
Aggiunge la Petillo(UgL): «Allo stato attuale, però, il riformato titolo V della Costituzione attribuisce allo Stato il compito esclusivo sulla gestione dell’ordine pubblico mentre alle Polizie Locali viene limitato il raggio d’azione alla sola sfera di polizia amministrativa concorrente ad una non ancora definitivamente chiarita competenza sulla sicurezza urbana».
La stessa Anci, in rappresentanza dei Sindaci italiani, pochi giorni fa ha contribuito a creare ulteriori, immediati e
prossimi disagi proprio ai Sindaci, sottoscrivendo col Ministro dell’Interno una convenzione quadro per l’attribuzione esclusiva ai Corpi e Servizi di Polizia Locale dei rilevamenti di sinistri stradali in ambito urbano.
Questa convenzione non ha alcun aggravio di costo per lo Stato ma crea diversi problemi proprio ai Comuni a fronte delle gravi carenze operative, strumentali e di organico in cui versa la Polizia Locale di ogni Comune.
Riteniamo doveroso ed urgente, a questo punto, un intervento legislativo sulle competenze delle Autonomie Locali e della Polizia Locale a partire dall’aspetto costituzionale.
«Chiediamo a gran voce una nuova adeguata legge quadro della categoria e soprattutto chiediamo un maggior
coinvolgimento dei sindacati ed associazioni di categoria quando Stato ed Enti locali preposti vanno a normare il
nostro settore con risvolti sia sugli operatori che sull’utenza». Francesca Ruggiero