Tre chilometri di paesaggio tanto suggestivo quanto prezioso, ricco di rare specie vegetali e popolato da particolari uccelli marini a tutt’oggi motivo di richiamo per birdwatchers, amanti della natura e addetti del settore.
Sono le dune di Passoscuro-Palidoro, area 1 della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, un tratto di spiaggia che si estende sulla costa nord di Fiumicino, che partendo dalla fine dell’abitato cittadino arriva fino alla villa romana di San Nicola.
Tutelare questo patrimonio è ormai un imperativo per le associazioni e gli enti del territorio che a tal fine hanno promosso ed avviato una serie di iniziative. Tra queste, la partecipazione, promossa dall’Associazione Amici del Litorale Onlus e il CRZ Passoscuro R-esiste, alla settima edizione del Censimento Nazionale del Fondo Ambiente Italiano -Fai- “I luoghi del cuore”. Una raccolta di firme che ha totalizzato 2.347 segnalazioni in poco più di un mese, che hanno fatto ottenere alle Dune il secondo posto in Italia nella tipologia Riserva Naturale, e che hanno permesso la partecipazione al bando corrispondente con il progetto di tutela presentato lo scorso giugno dal Comune di Fiumicino.
A spiegare l’importanza di questa iniziativa, Cristina e Daniela Troiani, entrambe portavoce di Passoscuro R-esiste, che da anni si occupa di questo argomento. “Abbiamo cominciato a curare la tematica delle dune alla fine del 2011, quando siamo venuti in contatto con un’altra associazione del territorio, Dolcespiagga e con l’Istituto Comprensivo Fregene Passoscuro che da tanti anni sta creando un interesse intorno a questo tratto di riserva”. Accedendo, infatti, dalla fine dell’abitato alla spiaggia incontriamo il primo cartello di segnalazione della Riserva che “è stato creato su disegno dei bambini della scuola, promosso dall’associazione Dolcespiaggia e posizionato dal Comune nel gennaio 2013”.
Ed ecco l’iter del progetto: “Il nostro comitato con l’associazione Amici del Litorale Onlus ha raccolto le firme insieme ad altri partner –illustra Daniela Troiani- La scuola di Passoscuro ha partecipato ufficialmente fornendo un grande contributo”. Era necessario raggiungere le mille firme, obiettivo ottenuto e superato. “A quel punto –prosegue Daniela- abbiamo elaborato un progetto di protezione della duna e lo abbiamo presentato al Comune che è l’ente gestore della Riserva. Il Comune lo ha ripreso, l’ha migliorato a livello tecnico-professionale, apportando delle modifiche e l’ha presentato al Fai il 9 giugno scorso, inglobando anche i progetti presentati da altre associazioni come la Pro Loco e Dolcespiaggia”. “Il punteggio del bando viene fuori da una serie di condizioni oggettive –aggiunge- Ora bisogna aspettare novembre per conoscere l’esito e sapere se il Fai darà il contributo. In caso contrario il Comune farà comunque un progetto di riqualificazione delle dune”.
Il progetto prevede la realizzazione di una recinzione e quindi di una “mini oasi protetta” tesa a salvaguardare e rendere fruibile questo patrimonio sito a pochi chilometri dalla capitale.
“L’idea della recinzione è venuta dal biologo Francesco Spada che ha visitato l’area nel 2013 e nell’aprile di quest’anno -continua Cristina- Qui ha trovato delle forme vegetali dunali che non si trovano neanche a Castel Porziano a dimostrazione di quanto le dune abbiano una potenzialità enorme anche a livello scientifico”.
Qui preesistono specie vegetali tipiche di questi ambienti, come le psammofile, i gigli di mare e la camomilla marina “tutte specie che in primavera consentono di ammirare la splendida fioritura delle dune” spiega il Comitato. Peculiarità che la realizzazione dell’oasi, tenuta sotto controllo da addetti del mestiere, potrebbe preservare e ripristinare anche laddove alcune specie rischiano di scomparire. “La presenza di specie alloctone invasive ostacola la crescita e lo sviluppo di quelle autoctone” spiegano.
E poi c’è la non meno importante presenza di numerose specie di uccelli marini e limicoli. “Qui, proprio in mezzo alle dune e ai residui spiaggiati delle mareggiate nidifica il Fratino –illustra Cristina- un uccello piccolissimo e rarissimo. Una specie protetta di cui dallo scorso anno non è stata trovata traccia. Noi negli ultimi anni abbiamo fotografato anche Garzette, Piovanelli, Cavalieri d’Italia e Gruccioni”.
Tra i fattori che rischiano costantemente di danneggiare l’ambiente il calpestio e lo spianamento. A tal fine sono state già adottate delle misure con la collocazione di alcune barriere: “L’anno scorso il Comune ha posizionato dei new jersey per impedire il transito dei veicoli a motore -illustrano- Ma, per oltrepassarli, hanno creato altre aree di accesso alla spiaggia, passando anche dove c’erano zone alte di vegetazione. Hanno spianato e creato vie d’accesso che non esistevano”. Ma c’è di più.
Addentrandoci, infatti, nel percorso che costeggia le dune, la presenza di segnaletica che indica l’importanza dell’area e le norme di comportamento da seguire, non sembra aver fermato chi ha deciso di abbandonare qui buste di immondizia ed altri rifiuti. “Quest’area è diventata Riserva nel 1996 quando la zona era già abitata -commenta Daniela- Sta comunque a ridosso di un centro abitato molto grande e alla fine zone “isolate”, difficilmente raggiungibili, ma a ridosso delle aree abitate sono le più votate a diventare le discariche del posto”.
Protette dal calpestio umano e dei veicoli a motore, così come dai rifiuti, le dune tornerebbero al loro originario splendore. Il progetto prevede la realizzazione di passerelle in legno all’interno dell’area recintata che permetterebbero ai visitatori di osservare le rare specie vegetali e animali, senza recare alcun danno all’ambiente. “Questa diventerebbe un’oasi affidata ad un’associazione che potrebbe organizzare dei percorsi didattici per ragazzi -conclude Cristina- L’oasi deve essere chiusa e fruita”. Così da permettere un maggiore controllo sull’area, divenendo motivo di richiamo turistico per appassionati e specialisti.