Ieri all’alba, sul Grande Raccordo Anulare di Roma all’altezza del km 51,300 tra gli svincoli di via Laurentina e via Ardeatina, si è verificato l’ennesimo incidente. Coinvolti otto veicoli ed un bilancio di un morto e tre feriti.
Ancora da stabilire le cause dello scontro che riapre però il dibattito sulla sicurezza di una delle strade più pericolose di Roma e sulla mancanza di illuminazione che prosegue da mesi.
Chi percorre il GRA, lungo oltre 68 chilometri, spesso guida per lunghi tratti nell’oscurità “Non per mancata manutenzione”, precisano però dall’Anas, che ha la competenza sul Gra, ma per colpa dei furti dei cavi elettrici, l’ultimo caso si è verificato lo scorso venerdì 9 ottobre quando il personale Anas ha sorpreso dei malviventi intenti a rubare i cavi dell’illuminazione della galleria Appia.
«Il Grande Raccordo Anulare di Roma e l’autostrada Roma-Fiumicino nel corso di questi ultimi anni sono stati purtroppo oggetto di frequenti furti di cavi elettrici e danneggiamenti vandalici perpetrati sugli impianti da parte di ignoti, con la conseguenza di compromettere il regolare funzionamento degli impianti tecnologici e di illuminazione» dichiara Anas.
Per ripristinare il funzionamento di tutti gli impianti attualmente fuori uso ed evitare definitivamente il ripetersi di simili episodi, Anas ha già avviato nei mesi scorsi le procedure di appalto per il ripristino mediante cavi in alluminio, meno appetibile del rame per i ladri, che inoltre saranno interrati per circa 1,5 metri con condotte cementificate, oltre all’introduzione di altri sistemi antifurto, antieffrazione e sorveglianza.
«Le procedure di gara sono in corso di completamento e la consegna dei lavori potrà avvenire entro dicembre con obblighi contrattuali, data l’urgenza, che prevedono turni di lavorazione sulle 24 ore, per 7 giorni la settimana», conclude Anas.
di Fabio Galli