La danza rappresenta una forma d’arte caratterizzata dalla necessità di possedere gradi doti sportive, atletiche, tecniche ma anche anatomiche.
Chi decide di studiare la danza classica deve sapere che si tratta di un percorso lungo e difficile. Innanzitutto occorre chiarire che non tutti sono portati per danzare. La danza classica presuppone in particolare numerosi requisiti fisici e diverse capacità tecniche: corpo snello e slanciato, muscolatura forte, grazia e leggiadria nei movimenti, senso del ritmo e doti interpretative.
La tecnica nella danza classica si acquisisce negli anni tramite studio scrupoloso e allenamento costante. Viene considerata “la base” per qualsiasi specialità, pertanto anche i ballerini di funky, hip-hop, danza moderna o contemporanea, dovrebbero seguire lezioni di danza classica, per migliorare la qualità delle prestazioni.
Come avvicinarsi alla danza classica:
– Una buona scuola professionale
– Insegnanti esperti nel campo della propedeutica per i bambini
– Iniziare lo studio della propedeutica della danza in età infantile tra i 4 e i 6 anni
– Farsi seguire da insegnanti esperti per evitare infortuni e seri danni fisici
– Seguire un’alimentazione corretta per mantenere il peso
– Possedere i requisiti fisici fondamentali
Poiché il ballerino classico deve mantenere una corporatura snella e leggera, è costretto a seguire un’alimentazione corretta per evitare di ingrassare e diventare pesante nei movimenti. Il sovrappeso renderebbe i movimenti disarmonici e le coreografie sgradevoli oltre che aumentare la possibilità di traumi.
Generalmente è consigliato accostarsi alla danza classica in età infantile tra i 4 e i 6 anni attraverso dei corsi propedeutici ovvero di avvio alla danza classica. Bisogna tener presente che a quest’età il bambino non è ancora in grado di controllare e coordinare i movimenti del corpo, che l’apparato muscolo-scheletrico è in sviluppo e che le capacità ricettive e mnemoniche non sono ancora mature. Il consiglio è quindi quello di scegliere una scuola professionale nella quale l’allievo possa frequentare un corso tenuto da un insegnante esperto.
L’attività motoria è un contributo importante alla salute ma non deve comportare rischi. Infatti movimenti non corretti possono provocare seri danni fisici che si possono manifestare durante l’età dello sviluppo.
«Lezioni di danza 2-3 volte la settimana, a livello amatoriale, non costituiscono affatto una controindicazione alla scoliosi, specialmente se la scuola frequentata è una buona scuola. Mentre il nuoto non serve a nulla!», dichiara la Dottoressa Luana Poggini, medico ortopedico e fisiatra, docente di Anatomia all’Accademia Nazionale di Danza, che aggiunge «le danzatrici hanno mostrato un numero di scoliosi percentualmente inferiore a quello della popolazione media, tanto da far ritenere che la danza sia un metodo alternativo alla riabilitazione, soprattutto per l’aumento del controllo propriocettivo che propone».
L’età è un elemento che condiziona la morfologia dell’apparato motorio, esponendo il ballerino a “infortuni” specifici; inoltre alcuni atteggiamenti del corpo, tipici dell’età dell’accrescimento, possono avere ripercussioni sia in senso positivo (un loro miglioramento) che negativo (sviluppo di patologie in relazione a “predisposizione” anatomica). Per questi motivi un insegnante dovrebbe avere salde nozioni di anatomia, di biomeccanica e di fisiologia, in modo da comprendere, per ogni individuo, le sue caratteristiche anatomiche e, di conseguenza, le sue possibilità di performance e di miglioramento.
Il ballerino può andare incontro a due tipi di infortuni: da tecnica errata o da evento accidentale. La tecnica dipende dal genere di danza praticata, quindi risulta immediatamente chiaro il ruolo del ballerino e dell’insegnante, così come il ruolo del pavimento su cui si balla, dell’illuminazione e dell’acustica delle sale, il tipo di scarpa usata, ecc. L’evento accidentale, in quanto tale, è imprevedibile e spesso colpisce i segmenti inferiori del corpo (caviglia e ginocchio).
Di sicuro la maggior parte delle lesioni del ballerino sono legate alla tecnica errata e, paradossalmente, il tersicoreo è molto più soggetto a questo tipo di lesioni in quanto la danza classica accademica è caratterizzata da movimenti ripetitivi, stereotipati. Un errore nella postura o nella esecuzione conduce a microtraumi ripetuti che, a lungo andare, determinano vere e proprie lesioni.
Elisa Vari, insegnante di danza classica e contemporanea nella scuola di danza del Centro Sportivo Babel in zona Infernetto nel X Municipio di Roma indica i 10 consigli per prevenire gli infortuni nella danza:
– Eseguire un adeguato riscaldamento per preparare i muscoli e le articolazioni
– La danza si pratica solo in strutture idonee
– Rispettare la fisiologia del proprio corpo
– Rispettare la tecnica mentre si danza
– Eseguire stretching e defaticamento a ogni allenamento
– Se si subisce un trauma, curarlo immediatamente, rivolgendosi a medici specialisti
– Il dolore spesso è un campanello d’allarme! Se si è stanchi, non forzare…
– Oltre a curare la tecnica, curare la preparazione atletica: nuoto, yoga e pilates sono utili compagni
– La sbarra a terra deve essere la compagna preferita, anche se non sei un ballerino classico
– Seguire un’alimentazione adeguata: in fondo, sei anche uno sportivo oltre che un artista