Ecco il programma rivoluzionario proposto dall’Avv. Carlo Priolo, fondatore del movimento “Democrazia Del Popolo”.
Il mio programma è l’interpretazione scientifica e filosofica del nome del partito “Democrazia del Popolo”. Se il vissuto del popolo, il dinamismo della realtà, segnala che una comunità avverte (il sentire delle genti) di trovarsi in un territorio dove la vita quotidiana, ogni singolo abitante, sente e percepisce che può contare sul sostegno sia degli altri ma maggiormente di un fattivo aiuto da parte del Sindaco e dei suoi assessori per risolvere i problemi o ridurre il disagio di risiedere in un luogo dove gli ostacoli e le restrizioni moltiplicano i problemi ed accrescono i conflitti allora penso che il primo compito sia quello di ridurre al minimo il principio della sanzione, dell’ordinanza punitiva, del rigore delle irrazionali norme e disposizioni che non risolvono alcun problema contingente ed alimentano la disaffezione verso la comunità di appartenenza nella quale tutti, dico tutti, devono accorgersi di essere realmente uniti.
L’unità, la solidarietà, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, nessuno sarà lasciato solo sono affermazioni lodevoli ma personalmente penso di poterle concretizzare rivoluzionando, meglio organizzando in modo opposto il rapporto cittadino istituzioni. Come un medico condotto che corre al capezzale del malato, così le donne e gli uomini che siedono dietro le scrivanie del Comune vanno loro a trovare luoghi, edifici, uffici, negozi non per accertare infrazioni ma trovare sagge soluzioni per risolvere i problemi concreti per la soddisfazione dei bisogni primari, riducendo diseguaglianze e favorendo la crescita e lo sviluppo delle imprese e dei commerci per aumentare il benessere. Per fare un esempio che può sembrare banale l’indicazione che darei agli agenti municipali e agli ispettori dei vari Dipartimenti: il primo che mi torna nella casa comunale con un verbale accertamento infrazione lo licenzio. Convincere, aiutare in ogni modo chi ha bisogno: ricchi e poveri, imprenditori e lavoratori, dipendenti pubblici e privati. Noi non vogliamo la morte del peccatore ma che si converta e viva. E se il pensare guida l’azione, come insegnano i filosofi, e se il pensare è comunicato con il linguaggio allora è sempre il popolo che ci impone la rivoluzione del linguaggio.
Tutte quelle locuzioni divisive, come si sente dire, vengono cancellate e al bene dell’Italia e degli italiani ci pensa il popolo. Attraverso la formula che ho inventato invertendo l’ordine dei fattori il prodotto cambia: le esigenze del popolo (primo fattore) moltiplicato per i doveri delle istituzioni con l’abolizione di ogni punizione ed ogni prevaricazione (secondo fattore) genera pace e sviluppo, ma soprattutto cancellare dal linguaggio politico quelle differenza tra destra, sinistra, centro, sovranista europeista, garantista giustizialista, progressista conservatore, fascista comunista, democratico dittatoriale, che alimentano finte divisioni e allontanano l’obiettivo di unità che una comunità persegue.
L’essere umano ontologicamente è uno, e per chi ha fede, trino. Da tempo la scienza indaga sulla nascita dell’Universo, sulla comparsa della vita sulla Terra e sulla diversificazione degli esseri viventi, compreso l’uomo, tutti eventi rimasti a lungo immersi nel mistero. Ma qual è il nostro livello di comprensione di questi passaggi fondamentali? Anche se la ricerca è enormemente progredita, questi enigmi non sono stati risolti, e anzi si sono semmai arricchiti di nuove dimensioni. Il popolo è uno e la libertà è il fine oltre l’orizzonte e per avvicinarsi all’infinito la stella polare sono i bambini, il futuro del mondo. Il metodo per migliorare non può che essere quello scientifico secondo materia: la medicina per la salute, l’economia per la soddisfazione dei bisogni primari e per migliori livelli di benessere, la sociologia per l’analisi e l’esame critico dei fatti sociali, l’antropologia culturale per lo studio dei modi di vita di una etnia nel passato e nel presente, usi, costumi e manifestazioni religiose.
E’ l’ecologia del pensiero, la sostenibilità dell’esserci o presenza, Dasein, per dirla con Martin Heidegger. È un concetto fondamentale nell’ontologia esistenziale, una espressione per riferirsi all’esperienza che dell’essere hanno gli uomini.
Amministrare una città non dipende da una idea, da un progetto comunque elaborato con le migliori intenzioni, dipende da come quella città è come può crescere partendo dagli elementi costitutivi del sistema città che è vero costituisce un subsistema all’interno di un sistema più ampio, ma ogni città ha bisogno di una sua specifica organizzazione secondo la scienza dell’organizzazione, poco conosciuta nel settore pubblico.
Roma è unica nel mondo è il centro universale dell’arte e del pensiero creativo può essere amministrata soltanto da coloro che hanno profonda conoscenza dei saperi artistici e delle scienze idiografiche (dal greco ídios e graphikós: «che descrive il particolare») per dirla con Windelband. La guida può essere l’architettura dei luoghi e per essa l’arte in ogni sua espressione e le costruzioni.
Dovremmo lavorare secondo i modelli imprenditoriali dell’alta moda. Vogliamo costruire un modello organizzativo da esportare nel mondo.
Maura Capuano