Ogni anno un numero altissimo di persone in Italia e in Europa acquisisce un’infezione sessualmente trasmessa: c’è purtroppo ancora poca informazione su come prevenire queste infezioni. Le malattie veneree sono, dunque, in aumento nei giovani e negli adulti, ma anche i casi di infezione da HIV sono cresciuti negli ultimi cinque anni. Si tratta di un quadro problematico erroneamente sottovalutato, forse anche perché la gente non parla volentieri di questi problemi neanche con il proprio medico di base. Non si riesce ancora a fare passare il messaggio che basta anche un unico rapporto sessuale non protetto per trasmettere le infezioni. L’utilizzo del preservativo, che non riduce assolutamente il piacere sessuale, è un presidio medico estremamente semplice contro il rischio di infezione ma, evidentemente, anche del profilattico si parla sempre con molta difficoltà. Il profilattico offre pertanto la migliore protezione contro il contagio da malattie sessualmente trasmissibili tra tutte le metodologie anti-contraccettive attualmente disponibili. Un preservativo integro e correttamente usato è in grado di bloccare con estrema efficacia la trasmissione di virus e agenti patogeni, evitando che le secrezioni dei partner entrino a contatto con le mucose, riducendo il rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale, in primis, il virus HIV.
“Come dichiarato dal Ministro Beatrice Lorenzin, il nuovo rapporto sulle Infezioni sessualmente trasmissibili del Consiglio Superiore di Sanità, che verrà a breve presentato ufficialmente, registra un incremento preoccupante dei contagi, specie fra i giovanissimi. Quale associazione impegnata ogni giorno nel contrasto delle IST e nel contatto diretto con una popolazione quanto più ampia ed eterogenea – afferma Mario Marco Canale presidente di ANDDOS – possiamo affermare con certezza che queste anticipazioni confermano delle avvisaglie fatte presenti innumerevoli volte da tutte le realtà associative che si occupano del fenomeno, dal livello nazionale sino ai territori. I circoli Anddos, che distribuiscono oltre 1 milione di preservativi ogni anno, e le molte realtà associative che fino ad ora hanno costituito un argine a tutto attraverso l’impegno sociale nei territori, non possono più essere lasciate sole. Senza una massiccia inversione di tendenza da parte dello Stato non sarà in alcun modo possibile far fronte ad un emergenza che è sotto gli occhi di tutti da anni, che riguarda le persone LGBTI così come quelle eterosessuali e che interessa diverse infezioni oltre l’HIV tra cui la sifilide, tra le più insidiose perché difficilmente riconoscibile dai sintomi. Abbiamo bisogno di investimenti in campagne informative, di estendere i controlli gratuiti a tutte le IST migliorando l’accesso per i minori, di modificare i programmi scolastici inserendo definitivamente l’educazione affettiva e sessuale, di rendere disponibili i preservativi gratuitamente nei presidi ospedalieri. Sono misure di civiltà che diversi Paesi europei hanno già approvato da tempo, da ultimo il Portogallo, che, oltre a garantire il diritto alla salute, possono abbattere notevolmente la spesa sanitaria, se consideriamo che la prevenzione dell’HIV costa molto meno delle cure. In occasione del convegno per la giornata mondiale della prevenzione dell’AIDS, in programma il prossimo 1 dicembre, affronteremo molto tematiche e problematiche legate alla tutela sanitaria e presenteremo il nuovo protocollo dei Centri Antiviolenza Anddos”. Marco Tosarello