Numerose le iniziative del CNSS sul fronte della sicurezza nella scuola.
Segue il flashmob, cui migliaia di cittadini hanno aderito, # scuolasicurabenesserecollettiv o, la manifestazione online di lunedì 29 marzo, durante la quale sono state presentate le varie attività del Comitato dirette a chiedere con vigore l’assunzione di improcrastinabili misure per il comparto scolastico. In particolare, mediante una formale richiesta indirizzata ai competenti Ministeri, il CNSS ha rilevato, supportata da dati ed evidenze scientifiche, una serie di criticità e problematiche irrisolte ( tra le altre: vuoti normativi, carenza di tutela e contraddittorietà di discipline aventi la medesima ratio normativa nel comparto scolastico e nella legislazione emergenziale; inadeguatezza dei protocolli nazionali e contraddittorietà degli stessi nei vari comparti; allerta resilienze nel comparto sanitario; intempestiva programmazione campagna vaccinale; disorganizzazione trasporti; inadeguatezza delle dotazioni in materia di sicurezza scolastica ed endemica carenza personale docente e ATA e tante altre argomentazioni), fornendo altresì proposte di soluzioni in ottica collaborativa.
Hanno partecipato all’evento numerosi ospiti – genitori, imprenditori, avvocati, medici ed altri professionisti – che hanno fornito validi contributi e ulteriori spunti di riflessione.
Tra gli altri: Antonello Talerico, Presidente Ordine Distrettuale Avvocati Catanzaro, Roberta Pepi, rappresentante dell’Associazione “Roma più bella” e Alberto Rapetti, che ha proposto l’ottimizzazione della didattica digitale, attraverso l’adozione di piattaforme digitali innovative e forme di didattica adeguata all’innovazione tecnologica. Presente all’evento anche Fabrizio Santori capogruppo Lega della Regione Lazio.
Dal dibattito è emerso che attualmente la scuola, come ogni luogo di aggregazione, non è affatto sicura e che l’aumento incontrollato dei contagi riverbera i suoi effetti negativi principalmente sull’economia del Paese. In effetti è palesemente contraddittorio imporre chiusure e/o sospensioni e/o limitazioni di quelle attività commerciali ed imprenditoriali che hanno investito nella sicurezza anti-Covid, previsto ingressi contingentati e divieto di lunga permanenza, nonché organizzazione della prestazione lavorativa nella forma del lavoro agile; di converso prescrivere la didattica in presenza “in ogni caso” per la scuola dell’obbligo (fatte salve – per ora- le zone rosse).
Tale evidente antinomia è stata denunciata dagli imprenditori intervenuti all’evento, che ha tra l’altro favorito l’unione ideologica e di intenti con il CNSS.
Interessante, infine l’intervento di Alessandro Ferretti – ricercatore presso l’università di Torino – diretto a mettere in luce un valido studio dell’università di Berlino, già portato all’attenzione dei vari Ministeri dal CNSS nella corposa relazione inviata qualche settimana fa, che accerta il livello massimo di diffusività del contagio da Sars-Cov2 proprio nelle scuole, mettendo al secondo posto gli uffici e negli ultimi posti addirittura cinema, teatri e supermercati.
In conclusione, la manifestazione animata dallo scopo di chiedere la sicurezza nelle scuole come fonte di “benessere collettivo” , essendo la scuola inserita nella collettività, ha accomunato tutti i diversi interventi sotto questa unica visione.
Anna Rovito Presidente CNSS – Francesca Gradia Organismo Consultivo legale CNSS