La 93esima edizione della Notte degli Oscar®, si terrà domenica 25 aprile 2021, presso l’Union Station di Los Angeles e il Dolby® Theatre all’Hollywood & Highland Center® di Hollywood, e sarà trasmesso in diretta sul canale televisivo statunitense ABC. L’Academy Award, conosciuto anche come Premio Oscar viene conferito dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), la principale organizzazione mondiale legata al cinema, composta da oltre 10.000 degli artisti più affermati, registi e dirigenti che lavorano nel mondo del cinema. Oltre a celebrare e riconoscere l’eccellenza nel cinema attraverso gli Oscar, l’Accademia sostiene un’ampia gamma di iniziative per promuovere l’arte e la scienza del cinema, inclusa la programmazione pubblica, divulgazione educativa, e il prossimo Academy Museum of Motion Pictures. L’apertura dell’Academy Museum è prevista per il 2021, e si trova accanto al Los Angeles County Museum of Art (LACMA) nello storico edificio della Wilshire May Company. Progettato dall’architetto vincitore del Premio Pritzker Renzo Piano. Il Museo dell’Accademia può contare oltre 27.000 mq di gallerie all’avanguardia, spazi espositivi, teatri, aree educative e spazi per eventi speciali.
L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, nasce nel 1927, durante la famosa cena del Crystal Ballroom del Biltmore Hotel di Los Angeles, per discutere degli obiettivi della nuova organizzazione. Uno di quegli obiettivi era ideare un metodo per onorare i risultati eccezionali e incoraggiare un livello più elevato di qualità della produzione cinematografica. Così, il direttore artistico della MGM Cedric Gibbons, fece costruire la figura di un cavaliere che impugnava una spada, in piedi di fronte ad una bobina di film. I cinque raggi della bobina rappresentavano i cinque rami dell’Accademia – attori, registi, produttori, tecnici e scrittori – e la spada simboleggiava la protezione per il benessere e il progresso dell’industria. Il design fu immediatamente adottato dal Consiglio di amministrazione e abbellì la copertina del numero di novembre del 1927 della rivista The Academy. All’inizio del 1928, Gibbons scelse lo scultore di Los Angeles George Stanley per realizzare il suo design in tre dimensioni. Nel progetto finito, la figura del cavaliere è stata snella e la bobina del film si è spostata sotto i suoi piedi. Nasce l’ormai iconica statuetta dal banchetto di premiazione iniziale del 16 maggio 1929, nella Blossom Room dell’Hollywood Roosevelt Hotel, presentando oltre 3.000 statuette. Ogni anno nel mese di gennaio, nuove statuette dorate aggiuntive vengono fuse a mano in bronzo dalla Polich Tallix Fine Art Foundry di New York prima di ricevere la finitura in oro 24 carati dall’Epner Technology, una rinomata azienda di Brooklyn.
Il design della statuetta non è mai cambiato rispetto alla sua concezione originale, invece, la dimensione della base ha subito una variazione fino all’attuale standard adottato nel 1945. Chiamata ufficialmente Academy Award® of Merit, la statuetta è meglio conosciuta con il suo soprannome di Oscar, le cui origini non sono del tutto chiare. Una storia popolare racconta che è stata Margaret Herrick, che pensava somigliasse a suo zio Oscar, così, lo staff dell’Accademia iniziò a chiamarlo Oscar. Le 15 statuette presentate alle cerimonie iniziali erano di bronzo massiccio placcato in oro. Nel giro di pochi anni, il bronzo fu abbandonato a favore del metallo Britannia, una lega simile al peltro, che rendeva più facile dare alle statuette la loro finitura liscia. A causa della carenza di metallo durante la seconda guerra mondiale, gli Oscar sono stati realizzati in gesso per tre anni. Dopo la guerra, tutte le figure in gesso premiate furono scambiate con quelle in metallo dorato. L’Accademia non saprà mai quante statuette effettivamente distribuirà fino all’apertura delle buste durante la Notte degli Oscar®. Sebbene il numero di categorie sarà noto prima della cerimonia, c’è la possibilità di avere più destinatari che condividono il premio in alcune categorie, quindi, rende imprevedibile il numero esatto delle statuette degli Oscar da presentare. Come negli anni precedenti, tutti i premi in eccedenza saranno conservati nel caveau dell’Accademia fino all’evento del prossimo anno. Nel 2000, solo poche settimane prima della data di presentazione, la spedizione delle statuette di quell’anno fu rubata. Da allora, l’Accademia ha tenuto a disposizione una certa quantità per una cerimonia aggiuntiva. Oggi, la statuetta dell’Oscar, rappresenta il premio più ambito nel mondo del cinema.
Ecco le Nomination degli Oscar® 2021:
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Riz Ahmed in “Sound of Metal” (Amazon Studios)
Chadwick Boseman in “Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix)
Anthony Hopkins in “The Father” (Sony Pictures Classics)
Gary Oldman in “Mank” (Netflix)
Steven Yeun in “Minari” (A24)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Sacha Baron Cohen in “The Trial of the Chicago 7” (Netflix)
Daniel Kaluuya in “Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.)
Leslie Odom, Jr. in “One Night in Miami…” (Amazon Studios)
Paul Raci in “Sound of Metal” (Amazon Studios)
Lakeith Stanfield in “Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Viola Davis in “Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix)
Andra Day in “The United States vs. Billie Holiday” (Hulu)
Vanessa Kirby in “Pieces of a Woman” (Netflix)
Frances McDormand in “Nomadland” (Searchlight)
Carey Mulligan in “Promising Young Woman” (Focus Features)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Maria Bakalova in “Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan” (Amazon Studios)
Glenn Close in “Hillbilly Elegy” (Netflix)
Olivia Colman in “The Father” (Sony Pictures Classics)
Amanda Seyfried in “Mank” (Netflix)
Yuh-Jung Youn in “Minari” (A24)
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
“Onward” (Walt Disney) Dan Scanlon e Kori Rae
“Over the Moon” (Netflix) Glen Keane, Gennie Rim e Peilin Chou
“A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon” (Netflix) Richard Phelan, Will Becher e Paul Kewley
“Soul” (Walt Disney) Pete Docter e Dana Murray
“Wolfwalkers” (Apple/GKIDS) Tomm Moore, Ross Stewart, Paul Young e Stéphan Roelants
MIGLIORE FOTOGRAFIA
“Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.) Sean Bobbitt
“Mank” (Netflix) Erik Messerschmidt
“News of the World” (Universal) Dariusz Wolski
“Nomadland” (Searchlight) Joshua James Richards
“The Trial of the Chicago 7” (Netflix) Phedon Papamichael
MIGLIORI COSTUMI
“Emma” (Focus Features) Alexandra Byrne
“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix) Ann Roth
“Mank” (Netflix) Trish Summerville
“Mulan” (Walt Disney) Bina Daigeler
“Pinocchio” (Roadside Attractions) Massimo Cantini Parrini
MIGLIOR REGISTA
“Another Round” (Samuel Goldwyn Films) Thomas Vinterberg
“Mank” (Netflix) David Fincher
“Minari” (A24) Lee Isaac Chung
“Nomadland” (Searchlight) Chloé Zhao
“Promising Young Woman” (Focus Features) Emerald Fennell
MIGLIOR DOCUMENTARIO
“Collective” (Magnolia Pictures/Participant)
“Crip Camp” (Netflix)
“The Mole Agent” (Gravitas Ventures)
“My Octopus Teacher” (Netflix)
“Time” (Amazon Studios)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
“Colette”
“A Concerto Is a Conversation” (New York Times Op-Docs)
“Do Not Split”
“Hunger Ward” (MTV Documentary Films)
“A Love Song for Latasha” (Netflix)
MIGLIOR MONTAGGIO
“The Father” (Sony Pictures Classics) Yorgos Lamprinos
“Nomadland” (Searchlight) Chloé Zhao
“Promising Young Woman” (Focus Features) Frédéric Thoraval
“Sound of Metal” (Amazon Studios) Mikkel E. G. Nielsen
“The Trial of the Chicago 7” (Netflix) Alan Baumgarten
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
“Another Round” (Danimarca)
“Better Days” (Hong Kong)
“Collective” (Romania)
“The Man Who Sold His Skin” (Tunisia)
“Quo Vadis, Aida?” (Bosnia e Herzegovina)
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
“Emma” (Focus Features) Marese Langan, Laura Allen e Claudia Stolze
“Hillbilly Elegy” (Netflix) Eryn Krueger Mekash, Matthew Mungle e Patricia Dehaney
“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix) Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson
“Mank” (Netflix) Gigi Williams, Kimberley Spiteri e Colleen LaBaff
“Pinocchio” (Roadside Attractions) Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti
MIGLIORE COLONNA SONORA
“Da 5 Bloods” (Netflix) Terence Blanchard
“Mank” (Netflix) Trent Reznor e Atticus Ross
“Minari” (A24) Emile Mosseri
“News of the World” (Universal) James Newton Howard
“Soul” (Walt Disney) Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“Fight For You” – “Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.)
Musiche di H.E.R. e Dernst Emile II
Testo di H.E.R. e Tiara Thomas
“Hear My Voice” – “The Trial of the Chicago 7” (Netflix)
Musiche di Daniel Pemberton
Testo di Daniel Pemberton e Celeste Waite
“Husavik” – “Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga” (Netflix)
Musiche e testo di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson
“Io Sì (Seen)” – “The Life Ahead (La Vita Davanti a Se)” (Netflix)
Musiche di Diane Warren
Testo di Diane Warren e Laura Pausini
“Speak Now” – “One Night in Miami…” (Amazon Studios)
Musiche e testo di Leslie Odom, Jr. e Sam Ashworth
MIGLIOR FILM
“The Father” (Sony Pictures Classics)
“Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.)
“Mank” (Netflix)
“Minari” (A24)
“Nomadland” (Searchlight)
“Promising Young Woman” (Focus Features)
“Sound of Metal” (Amazon Studios)
“The Trial of the Chicago 7” (Netflix)
MIGLIORE SCENOGRAFIA
“The Father” (Sony Pictures Classics)
Peter Francis e Cathy Featherstone
“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix)
Mark Ricker, Karen O’Hara e Diana Stoughton
“Mank” (Netflix)
Donald Graham Burt e Jan Pascale
“News of the World” (Universal)
David Crank e Elizabeth Keenan
“Tenet” (Warner Bros.)
Nathan Crowley e Kathy Lucas
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE
“Burrow” (Walt Disney)
“Genius Loci”
“If Anything Happens I Love You” (Netflix)
“Opera”
“Yes-People”
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
“Feeling Through”
“The Letter Room”
“The Present”
“Two Distant Strangers”
“White Eye”
MIGLIOR SONORO
“Greyhound” (Apple) Warren Shaw, Michael Minkler, Beau Borders e David Wyman
“Mank” (Netflix) Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance e Drew Kunin
“News of the World” (Universal) Oliver Tarney, Mike Prestwood Smith, William Miller e John Pritchett
“Soul” (Walt Disney) Ren Klyce, Coya Elliott e David Parker
“Sound of Metal” (Amazon Studios) Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
“Love and Monsters” (Paramount) Matt Sloan, Genevieve Camilleri, Matt Everitt e Brian Cox
“The Midnight Sky” (Netflix) Matthew Kasmir, Christopher Lawrence, Max Solomon e David Watkins
“Mulan” (Walt Disney) Sean Faden, Anders Langlands, Seth Maury e Steve Ingram
“The One and Only Ivan” (Walt Disney) Nick Davis, Greg Fisher, Ben Jones e Santiago Colomo Martinez
“Tenet” (Warner Bros.) Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
“Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan” (Amazon Studios) Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman, Lee Kern
Soggetto di Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer e Nina Pedrad
“The Father” (Sony Pictures Classics) Christopher Hampton e Florian Zeller
“Nomadland” (Searchlight) Chloé Zhao
“One Night in Miami…” (Amazon Studios) Kemp Powers
“The White Tiger” (Netflix) Ramin Bahrani
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
“Judas and the Black Messiah” (Warner Bros.) Will Berson e Shaka King
Soggetto di Will Berson, Shaka King, Kenny Lucas e Keith Lucas
“Minari” (A24) Lee Isaac Chung
“Promising Young Woman” (Focus Features) Emerald Fennell
“Sound of Metal” (Amazon Studios) Darius Marder e Abraham Marder
Soggetto di Darius Marder e Derek Cianfrance
“The Trial of the Chicago 7” (Netflix) Aaron Sorkin
di Marcello Strano