Quando i diritti diventano ostaggio di pregiudizi, intolleranze, ideologie e fondamentalismi: sabato 12 dicembre grande manifestazione nella capitale in nome degli ideali di libertà, democrazia, pluralismo, laicità. Una marcia per il riconoscimento dei diritti. Senza discriminazioni. Ma anche senza privilegi discriminatori. In un Paese dove la comunità LGBTI è soprattutto ostaggio delle contraddizioni, delle ostruzioni, dell’ottusità di una parte della politica. Il pregiudizio è un fenomeno sempre presente: a volte si esprime in forme nascoste, in modo subdolo, a volte è più manifesto, rendendo cieche le persone nei confronti dell’individualità. Cambiare questi stereotipi errati è difficile ma non certo impossibile, perché il pregiudizio non è altro che un giudizio basato sul non sapere, su credenze sbagliate, su un luogo comune o sulla base di un’impressione fugace. In quanto tale quindi risulta essere una dimostrazione di superficialità e di immaturità che può essere allora efficacemente contrastata. Cultura, sensibilità, desiderio di conoscere, educazione al rispetto, valorizzazione delle differenze, le armi migliori per combattere il pregiudizio nel riconoscimento dei diritti. Le Associazioni promotrici dell’evento: Anddos-Gaynet Roma, Associazione Lista Lesbica Italiana, Gaycs, I Mondi Diversi No Profit, Roma Rainbow Choir, Scosse, UAAR Roma. I promotori: Katia Caprarelli, Francesca Chiodi, Rosario Coco, Martina Colomasi, Paola De Nigris, Gaetano Di Sabato, Andrea Maccarrone, Nicola La Triglia, Laura Lerario, Tiziana Luise, Leonardo Pace, Alessandro Paesano, Luciano Parisi, Monica Pasquino, Alfonso Politano, Alessandra Priori, Marcello Rinaldi.
“Ci mettiamo in marcia – recita il comunicato stampa degli organizzatori – sabato 12 dicembre alle ore 14:00, da Piazza del Colosseo a Piazza della Madonna di Loreto, Roma scende in piazza per la libertà, la laicità, la democrazia. Con La Marcia dei Diritti sfidiamo ogni integralismo culturale, rivendicando con forza la parità dei diritti delle persone LGBTI, il riconoscimento dei nuovi diritti per tutte le coppie conviventi e per tutte le forme di famiglia e azioni efficaci a contrasto del sessismo e della violenza sulle donne. Sabato 12 dicembre ci riprendiamo la voce che ci spetta su temi che toccano nel profondo le nostre vite e la nostra dignità. Sfidiamo il Governo a una radicale inversione di tendenza sul terreno dei diritti civili. Nonostante i continui episodi di omo-lesbo-transfobia, l’allarmante aumento della violenza di genere e degli attacchi ideologici contro l’educazione al rispetto e alle differenze e la creazione ad arte della psicosi collettiva della fantomatica ideologia gender, l’attuale Governo ha scelto di lasciare vacante il Ministero delle Pari Opportunità e ha chiuso anzitempo la strategia nazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Ciò che si discute ora nel Palazzo, inoltre, è una legge di compromesso che tuttavia finora il Parlamento non è comunque riuscito ad approvare. Vogliamo una politica in grado di estendere finalmente il matrimonio civile a tutte le coppie, di contrastare le discriminazioni subite ogni giorno dalle persone LGBTI, di riconoscere i diritti di tutte le coppie conviventi non sposate, di garantire immediatamente i pieni diritti delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali, di promuovere un sistema di istruzione pubblico, laico e di qualità in cui si preveda l’educazione alla sessualità e al rispetto delle differenze. La Marcia dei Diritti inizia il 12 dicembre e non si fermerà fin quando non raggiungeremo tutto questo. Il vuoto politico e legislativo in Italia è ormai intollerabile e ci pone tra gli ultimi in Europa, con la recente condanna di Strasburgo, e in contrasto con la nostra stessa Carta Costituzionale. Nella giornata di oggi 20 novembre ricorre inoltre il TDoR (Transgender Day of Remembrance), in ricordo delle vittime transgender e transessuali. Scegliamo non a caso questo giorno per ribadire ancora una volta le nostre istanze contro ogni forma di violenza e discriminazione. Ci mettiamo in marcia, fianco a fianco, con i colori dell’arcobaleno. I nostri passi saranno scanditi dalle rivendicazioni di giustizia, laicità, eguaglianza e libertà, rivolte a chi ancora di passi non ha saputo e voluto compierne”.
Marco Tosarello