(fonte:Dire)
Scontro in cdm, questa mattina Salvini aveva minacciato di non votare il decreto se le modifiche richieste non fossero state accolte.
ROMA – A quanto apprende l’agenzia Dire, anche dopo la riunione tra il premier Draghi e i ministri che ha preceduto il cdm non cambierà l’orario per il coprifuoco indicato inizialmente nel dl riaperture. Il coprifuoco resta dalle 22 alle 5 del mattino.
Da fonti di maggioranza si apprende anche che non ci sarà nessun cambiamento al testo del dl riaperture dopo la riunione tra il premier Mario Draghi e i ministri che ha preceduto il cdm. Tra le richieste della Lega oltre alla riduzione della durata del coprifuoco c’era l’anticipo delle riaperture per i ristoranti al chiuso.
A quanto si apprende la Lega si è astenuta in cdm sul dl riaperture. Il consiglio dei ministri è terminato. La riunione è durata circa mezz’ora.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti era stato chiaro: il coprifuoco va spostato alle 23 altrimenti la Lega non voterà il decreto perché, aveva sottolineato “non me l’ha prescritto il dottore di votare per forza qualcosa di cui non sono convinto”.
A quanto apprende l’agenzia Dire la posizione di Salvini da capopopolo della protesta di piazza durante il Consiglio dei ministri ha registrato una forte critica da parte del premier, Mario Draghi, perché la Lega dentro la cabina di regia decide insieme agli altri mentre fuori cavalca la protesta di piazza.
Fonti riferiscono che i ministri della Lega, Giancarlo Giorgetti in testa, sono rimasti in silenzio. Alla fine la decisione di astenersi sul decreto, ma non è passato il ‘no’ chiesto da Salvini.
“Spiace per l’atteggiamento Lega. Questo Governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l’unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato”. Così fonti di governo del M5s.
“La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevederà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
“La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l’esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell’atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso“. Così fonti di governo del Pd.
“Il Pd da sempre è per le riaperture in sicurezza e la strada indicata da Draghi, graduale ma attenta a tutelare salute ed economia, è quella giusta. La scelta di Salvini è irresponsabile e crea confusione nel Paese“, concludono i dem.