di Alberto Zei
Si può dire che “al danno segue anche la beffa”. Questo è il caso del protagonista, il cui nome non è ancora dato sapere, ma che farebbe comodo per conoscere di quale manigoldo si tratta. I Carabinieri della Stazione Roma – Prati hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, rapina aggravata, lesioni aggravate, furto e utilizzo indebito di carte di pagamento, nei confronti di un romano, di 63 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine. L’uomo, ex fotografo, adescava donne tramite annunci su internet con cui prospettava la possibilità di lavorare come hostess e accompagnatrici di clienti facoltosi.
Si tratta sicuramente di un lestofante senza qualità, tanto più che sarebbe incapace persino di delinquere se per prevaricare gli altri, usasse le proprie forze. Egli si avvale invece, di droghe per soggiogare alla propria volontà donne che diversamente si sarebbero efficacemente opposte. Le incontrava nelle camere di eleganti hotel situati nelle città di Roma e Milano dove, per eludere i controlli della reception, raggiungeva le vittime direttamente in camera.
Anche qui dovremmo chiederci come sia stato possibile ad un individuo di tal genere continuare indisturbato a delinquere, compiendo il più odioso dei reati nei confronti di donne sicuramente dissenzienti, ed abusare di loro, solo dopo averle ridotte in stato di silenzio attraverso la droga. Ma quale perversione può sussistere per abusare di loro quando la partecipazione è quella di un corpo privato dello spirito, ovvero del libero arbitrio del consenso? Lì, dopo una chiacchierata preliminare ove si fingeva persona facoltosa, in grado di dare lavoro, le drogava, le violentava e le derubava. .
Già qualche anno fa, esattamente a novembre di due anni fa, fu incastrato da una donna Carabiniere che, fingendosi interessata all’annuncio, lo incontrò e lo ammanettò. Le indagini dei Carabinieri della Stazione Roma Prati sono proseguite e i casi accertati, ad oggi, da 10 di due anni fà sono passati a ben 27. Le vittime, tutte donne, prevalentemente provenienti da città del nord o straniere ma accomunate dal bisogno di guadagnare, o in cerca di fama, si fidavano del 63enne che si spacciava come uomo con importanti influenze nel mondo dello spettacolo.
A conclusione delle indagini, i militari hanno richiesto ed ottenuto l’ordinanza restrittiva, da parte del Tribunale di Roma, che è stata notificata all’uomo presso il carcere di Regina Coeli dove si trova attualmente detenuto. Insomma, senza esagerare alla stregua dello sdegno di qualsiasi contrarietà quotidiana da parte delle donne che ritengono gli uomini come antagonisti e pericolosi alla loro personalità, sarebbe invece il caso che per una migliore comprensione tra i due sessi, vi fosse maggiore confidenza per segnalare tempestivamente l’accaduto e denunciare situazioni di questo genere. Forse in tal modo si riuscirebbe più facilmente a stroncare fin dall’inizio attività così degradate da ricorrere alla droga per soggiogare la volontà femminile, che diversamente non potrebbe essere sopraffatta.