Rendere i MOOC ( “Massive Online Open Courses“, cioè i corsi online aperti a tutti, organizzati da Università e Istituti di studio vari) europei un nuovo strumento di formazione globale , sviluppando una rete di conoscenza aperta e condivisa: dove l’approccio all’ Open Education rifletta quei valori di trasparenza, libertà, democrazia e rispetto delle differenze che avvicinano le culture e i popoli di tutta Europa, del mondo arabo, dei Paesi africani e del mondo nel suo complesso. Questa la sfida di “WOW! Europe Embraces MOOCs”: evento organizzato a Roma in partnership dall’Università Telematica Internazionale “UNINETTUNO” e da EADTU (Associazione delle Università Europee per l’Insegnamento a Distanza), in collaborazione con oltre 20 Atenei europei.Una sfida, aggiungiamo, che già per il solo fatto d’esser stata formulata farebbe la felicità dei “founding fathers” settecenteschi dell’universalizzazione della cultura: quegli illuministi , come Diderot, D’Alembert e altri, che circa 250 anni fa formularono il grande progetto dell’ Encyclopedie.
“I MOOC europei rappresentano la possibilità di creare un network di Università tradizionali e a distanza, non solo europee ma anche del mondo Arabo, dell’Africa, del resto del mondo, in cui i migliori docenti collaborano e condividono il know-how metodologico e organizzativo secondo un modello interculturale e multilinguistico: per mettere a disposizione di tutti, e non solo degli studenti di uno specifico Ateneo, formazione universitaria di qualità. I MOOC euromediterranei potranno essere, così, le nuove enciclopedie del sapere, in risposta al modello di “imperialismo culturale” che ha caratterizzato le iniziative MOOC statunitensi”.
L’ ha dichiarato, in apertura dei lavori, Maria Amata Garito, Rettore di UNINETTUNO. “Nel caso dei MOOC statunitensi – prosegue – la spinta tecnologica ha prevalso sull’aspetto della qualità. Nel modello sviluppato da EADTU, invece,ogni Università può erogare le videolezioni integrate da testi interattivi ed esercizi valorizzando le proprie differenze, e seguendo il proprio modello pedagogico-didattico: ridando così all’Europa una grande chance di rinnovamento”. Questa Conferenza di Roma è l’ultima tappa del progetto “HOME – Higher Education Online, MOOC the European Way “: che mira a sviluppare una rete di cooperazione tra le Università partner sui MOOC europei.
“L’esperienza dei docenti e degli esperti di Open Education può aiutare le decisioni del Governo su come si possa ripensare l’educazione. Abbiamo fatto una Riforma per la scuola e vorremmo portarne avanti un’altra sull’Università. Dobbiamo discutere dell’istruzione nell’era del digitale, aggiornando il nostro sistema scolastico e comprendendo le potenzialità offerte dalla Open Education. Per questo, abbiamo lanciato un piano sulla scuola digitale, del quale il 60% sarà dedicato alle infrastrutture e all’hardware, mentre il 40% sarà dedicato alla piattaforma on-line e allo sviluppo di competenze”.
E’ quanto ha affermato poi Alessandro Fusacchia, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, riportando il sostegno del Governo italiano all’iniziativa mediante le parole del Ministro Stefania Giannini.
Sono seguite le relazioni degli esperti e dei principali organizzatori del settore, provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada: riguardanti strategie cross-nazionali e iniziative regionali, ruolo dei media, analisi di piattaforme, modelli di business, approcci pedagogici e servizi condivisi nei MOOC europei.
di Fabrizio Federici