Il 19 maggio scorso, la società che gestisce i Disney Stores, in Italia, è stata messa in liquidazione, dopo che a marzo la multinazionale statunitense, aveva già annunciato la decisione di voler chiudere tutti i quindici negozi presenti nel nostro Paese, per un totale di 230 posti di lavoro. Per questo i sindacati, hanno proclamato per martedì 25 maggio, un’assemblea unitaria dei lavoratori, per intraprendere iniziative di lotta, per scongiurare questa chiusura, ma certo appare difficile che la Disney possa recedere da questa decisione, visto che, sempre a marzo la multinazionale aveva annunciato di voler chiudere, entro l’anno, praticamente tutti i suoi punti vendita in Europa, ed anche sessanta di quelli siti negli USA, per concentrarsi sulle vendite online.
Alcune voci giunte dagli Stati Uniti, dicono che la decisione sarebbe legata alla crisi di Disney World Parigi, tuttora chiuso per l’emergenza sanitaria, ma che comunque non sembra avere prospettive di ripresa con la mancanza di turisti internazionali, fonte primaria di entrate per il parco divertimenti parigino, mai veramente amato dai francesi e che sta accumulando ingenti perdite. La Disney, insomma starebbe pensando di ridimensionare drasticamente il proprio settore dell’intrattenimento inclusa la vendita di prodotti nei negozi, ritenuto non più sostenibile economicamente in questa fase congiunturale globale.