Per fermare la deriva che sta prendendo l’interruzione di gravidanza, che ad esempio negli stati uniti vede l’aborto possibile fino al quinto mese, oggi ai Fori Imperiali manifestazione partecipatissima
“Ho portato il mio saluto alla ‘Marcia per la Vita’ che si è tenuta a Roma ritenendo fondamentale l’impegno di quanti si battono in difesa della famiglia naturale, a favore della paternità e della maternità, per ottenere leggi più giuste e più eque. Questa manifestazione cade in un momento di confronto sulla cosiddetta proposta Zan, che non si limita, come sarebbe giusto, a punire più severamente i protagonisti di fatti di violenza, ma con gli articoli 1, 4 e 7 vuole stravolgere l’identità di genere delle persone, introdurre nuovi reati di opinione, stravolgere la vita della scuola perfino per i bambini di sei o sette anni. L’articolo uno con la dichiarazione in base alla semplice percezione sull’appartenenza di genere determinerebbe una svolta antropologica della società che va discussa e va evitata. Chi vuole impedire confronti in parlamento su questa legge assume una posizione stalinista e intollerante. Vogliamo un confronto ampio e vogliamo che si distingua la giusta sanzione aggravata delle violenze, da altre questioni che non possono essere introdotte nel nostro ordinamento creando una confusione totale e impedendo un confronto democratico”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia
“Qui per dire sì alla vita e alla libertà”. Così Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, presente alla decima edizione della Marcia per la Vita, tenutasi ieri 22 maggio a Roma. “Si fa un gran parlare di diritti in questo periodo- aggiunge- e noi siamo qui per chiedere che venga riconosciuto il primo dei diritti umani: il diritto alla vita di ogni essere umano messo in pericolo dall’aborto. Siamo qui anche per protestare contro le direttive del Ministro Speranza che durante la pandemia ha di fatto liberalizzato l’aborto a domicilio con la circolare sulla pillola RU486. Una decisione che, oltre a sopprimere una piccola vita umana, lascerà le donne ancora più sole di fronte alla gravidanza, esponendole oltretutto a gravi rischi per la salute fisica e psichica, un vero è proprio accanimento contro la vita e contro di loro”. Proprio per questo, termina il vicepresidente di Pro Vita & Famiglia, “occorre ristabilire nella nostra società una cultura in cui la dignità di ogni persona viene rispettata e promossa: dal momento del concepimento a quello del suo ultimo respiro. Questo era il senso della nostra campagna contro la pillola abortiva Ru486 e questo è il senso della conferenza stampa che terremo lunedì 24 maggio presso l’Università Lumsa, il primo rapporto sui ‘Costi di applicazione della legge 194/1978′”
Presente anche una rappresentanza di CasaPound insieme ai manifestanti per il diritto alla vita ai Fori Imperiali
Francesca Romana Cristicini