Avvocato Carlo Priolo (Democrazia del Popolo), scrive alle più alte cariche dello Stato: Eccellenze, illustrissimi: Prof. Sergio Mattarella, Avv. David Ermini, Dott. Giovanni Salvi, Prof. Mario Draghi, Prof.ssa Marta Cartabia; Dott. Giuseppe Busia; Dott. Raffaele Cantone, niente di personale, ma ho difficoltà a comprendere.
Le ricorrenze hanno di nuovo scandito il tempo presente: la festa della Liberazione, la Festa della Repubblica e ieri la Giornata della legalità dedicata ai Magistrati eroi Falcone e Borsellino, che non hanno avuto gli stessi onori in vita, ma nei secoli è stato sempre così.
Noi, la mia famiglia, i miei antenati, ed il sottoscritto oggi di 82 anni, abbiamo direttamente combattuto contro il nazifascismo, partecipato alla resistenza, componenti dell’ANPI, pagato un prezzo di sangue con la morte di parenti ed amici, contribuito alla nascita della Repubblica. Noi abbiamo sopportato le ritorsioni dei nemici, le rappresaglie dei vincitori che avevano ufficialmente dichiarato di cancellare l’orrendo passato. Noi abbiamo contribuito a fondare nel 1963/64 il PSIUP il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria attivo fra il 1964 e il 1972, nato da una scissione della corrente di sinistra interna del Partito Socialista Italiano, contraria all’interruzione della linea politica frontista nei confronti del Partito Comunista Italiano.
Non abbiamo mai avuto bisogno di esporre le nostre medaglie perché abbiamo imparato a difenderci da soli contro la prepotenza e la menzogna.
Sono 10 anni che agisco in ogni sede deputata al rispetto della legalità con atti giudiziari, segnalazioni agli organi competenti per gerarchia, ruolo e funzione, con comunicazioni a tutte le istituzioni, con lettere inviate ripetutamente alla SS.LL, ma il risultato è pari a zero. Il caso è noto nei media, a molti Parlamentari, a Ministri, Presidenti di Regione, Sindaci, persino al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha risposto con una toccante lettera.
Un bambino ed una mamma che ho conosciuto per caso al crocevia del destino quando avevo 71 anni e mi accingevo a finire le mie esperienze di lavoro per dedicarmi ad altro.
Aveva 5 anni ora ne ha 15 ed è tenuto prigioniero, torturato, mutilato nel corpo e nell’anima, segregato, isolato dal suo mondo nativo dove non ha conosciuto l’esperienza dell’infelicità, ma la gioia di essere un bambino con le cure e l’affetto della coraggiosa mamma.
Il figlio d’Italia è ostaggio di una associazione a delinquere i cui partecipanti sono stati opportunamente denunciati, il deus ex machina (risulta per tabulas) della associazione è l’avvocatessa Federica Mondani, legale di fiducia da 20 anni dell’On. Mara Carfagna che appare sia il mandante di ogni operazione. In ogni caso, al fine di consentire all’autorità inquirente di accertare le responsabilità penali, l’On. Carfagna in data 8 ottobre 2020 è stata denunciata unitamente al suo legale di fiducia avv. Federica Mondani ed al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Jacopo Marzetti, successivamente in data 4 dicembre 2020 l’On. Mara Carfagna è stata di nuovo denunciata unitamente al suo legale di fiducia avv. Federica Mondani al curatore speciale del minore avv. Donatella Belloni + altri.
Si potrebbe sostenere che un Governo che si è candidato ad avviare la ripartenza dell’Italia, alla costruzione (i c.d. costruttori) di riforme strutturali per un radioso futuro di crescita e benessere per tutti gli italiani nessuno escluso non possa presentarsi con un Ministro per il Sud (è sufficiente ricordare la Cassa per il Mezzogiorno 10 agosto del 1950) specificatamente l’On. Carfagna (verso la quale non coltiviamo alcun pregiudizio, salvo il diritto di difenderci per le infamanti accuse rivolte al sottoscritto nell’esercito professionale di difesa dei propri assistiti secondo l’art. 24 Cost.), che oltre a non avere particolari meriti storici, di azione politica e di saperi culturali sul problema millenario del Sud d’Italia, risulta anche plurindagata pur con l’inderogabile tutela costituzionale di non colpevolezza (art. 27 Cost.). Certo appare che l’Italia non offra in Europa la migliore espressione della propria immagine adamantina.
Ovviamente non reclamo Giustizia per il sottoscritto, ma per un figlio ed una mamma che per quello che hanno subito e patiscono in un tempo di libertà e democrazia tutti ci dovremmo pentire. Dove è diffusa l’illegalità alligna la mafia è una equazione inconfutabile.
Noi per storia e tradizione non amiamo frequentare i supermercati dell’arroganza e della supponenza, voliamo basso secondo le leggi della scienza e la regola della misericordia.
Lascio alla SS.VV. ogni commento e valutazione, chi scrive è il signor nessuno altro non può che compire una segnalazione.
Mi assumo la responsabilità personale di ogni parola che ho scritto.”