Migliaia di persone che cantano l’inno nazionale mentre sventolano i tricolori e le bandiere del movimento: si è svolta ieri pomeriggio la manifestazione nazionale di CasaPound Italia in piazza Santi Apostoli. Una manifestazione statica in un clima pacifico, nonostante le tensioni che il mondo politico della sinistra parlamentare e antagonista e il sindaco pentastellato di Roma hanno tentato di sollevare nei giorni scorsi.
“Abbiamo voluto dare un segnale in un momento in cui i destini della nostra nazione sono appesi a un filo: soccombere, aspettando che un’illusoria salvezza arrivi dall’esterno, dalla fantomatica Europa, o reagire, riprendendo in mano le redini del proprio futuro e tornare Potenza- afferma un portavoce di CasaPound Italia – nel corso della storia, la nostra nazione è stata capace di sforzi eccezionali in ambito artistico, culturale, industriale e politico. Abbiamo tutte le capacità per uscire dalla logica del vittimismo del fanalino di coda europeo e dimostrare di essere in grado di tracciare un solco, basta avere la volontà di farlo. Una volontà che abbiamo voluto esprimere attraverso le parole di chi ha parlato dal palco: studenti, madri, imprenditori, comuni cittadini. Tutti uniti sotto un unico nome, quello d’Italia. Noi vogliamo agire qui ed ora e portare avanti un’ideale e un’idea di Popolo e Nazione che è più che mai attuale. Non è tempo, e non lo sarà mai, di capitolare. l’Italia è terra di rinascita, non basteranno quattro burocrati a distruggerne il seme e a farci dimenticare che eravamo una Potenza, perché noi torneremo Potenza”
Sul palco si sono alternati Lorenzo Colzi, Emmanuela Florino, Roberto Bussinello e Luca Marsella parlando di tematiche di estrema rilevanza come la scuola, le donne, il lavoro e la politica.
Contro il massacro della scuola, l’utero in affitto, la tratta dei clandestini ad opera delle ong, parlando di una mancata strategia governativa in merito alla situazione sanitaria e alla relativa crisi economica da essa generata, CasaPound chiede misure concrete e non tarantelle politiche.
‘Tornare potenza‘ questo il leit motiv più volte pronunciato dai quattro oratori che hanno infiammato la piazza incitando i presenti a non arrendersi mai e a lottare per riscattare una nazione contro le giacche e cravatte di Bruxelles che la vorrebbero in ginocchio.
Dopo due ore di manifestazione statica il gruppo di militanti, circa tremila, ha raggiunto in corteo il palazzo di Casapound a Via Napoleone III, in maniera ordinata e facendo risuonare nelle strade percorse l’inno d’Italia.
Se la Raggi non voleva questa manifestazione Casapound rilancia sfilando a via dei Fori Imperiali tra il plauso dei presenti, dimostrando che non sono né il sindaco né l’anpi a poter decidere chi può manifestare, nella loro distorta idea di democrazia rossa e a 5 stelle che dimostra tutta l’arroganza di chi vorrebbe far parlare solo chi condivide le loro idee.
Massimiliano De Stefano