“Mentre in questi giorni è tornata a bruciare la pineta di Castel Fusano di Ostia con le fiamme che hanno interessato il lato di viale del Lido di Castel Porziano, nella zona che costeggia la via Cristoforo Colombo in piena Riserva Naturale, la pineta è abbandonata all’incuria, senza il programma antincendio ed ancora deve essere avviato il programma sperimentale di controllo satellitare da tempo annunciato”. E’ quanto ha dichiarato Piergiorgio Benvenuti, presidente del movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
Si tratta della storica Pineta di Castel Fusano, area protetta istituita nel 1980 dalla Regione Lazio, che dal 1996 fa parte della Riserva Naturale Litorale romano, copre un territorio di 916 ettari , la più ampia area verde della Capitale. Ampi ettari con le principali alberature di pinus pinea danneggiate o distrutte dai vari incendi, sino a quello del 17 Luglio 2017, quando un ulteriore fuoco doloso ha bruciato 100 ettari della pineta nella zona a ridosso di Via Cristoforo Colombo e Via del Lido di Castel Porziano.
A seguito del grande incendio del 2017 vorremmo ricordare il consueto rimpallo delle responsabilità fra Comune e Regione per le difficoltà degli interventi antincendio, ma anche le pubbliche affermazioni della Sindaca Raggi in merito alle immediate operazioni di messa in sicurezza della pineta, la sua bonifica e la riforestazione dell’area distrutta dal fuoco. “Per prevenire gli incendi e riqualificare la pineta, dopo ben quattro anni si è svolta la gara per l’acquisto di 700 alberi da piantare fra il 9′, 11′ e 12′ Municipio, sta di fatto che a tutt’oggi non si sono viste nuove alberature nella Pineta -polemizza Benvenuti- né la rimozione degli alberi bruciati e del sottobosco abbandonato.
Dal prossimo luglio, quindi dopo 4 anni dall’ultimo catastrofico incendio, dovrebbe essere attivo il protocollo di intesa fra Roma Capitale e l’Agenzia Spaziale Europea, sottoscritto nel 2019, con droni, satelliti ed alta tecnologia per intervenire tempestivamente in caso di incendi. Sta di fatto che ancora una volta in questi giorni il fuoco ha distrutto spazi all’interno della pineta. Anche sarebbe interessante sapere come mai si sono dovuti attendere anni preziosi per l’avvio del programma, peraltro attivo non prima del prossimo luglio ad estate inoltrata. Ma ancora -prosegue Benvenuti- è grave l’abbandono in cui versa la pineta ed ancora si possono trovare ogni genere di rifiuto, dai materassi alle bombole del gas e perché l’Aib, il Piano antincendio boschivo 2021, in pratica il coordinamento degli interventi di emergenza non è ancora stato attivato dalla Regione”. “Anni ed anni senza adeguate soluzioni anche per il polmone verde più vasto della Capitale da parte del Comune e della regione che a parole hanno promesso attenzione per l’ambiente -conclude Benvenuti- ma che nei fatti ha fatto poco o nulla”.
Gaetana Di Lorenzo