In studio Michelangelo Letizia e Francesca Romana Cristicini.
Si parla del problema degli autodemolitori, realtà che il Comune di Roma definisce abusive, con conseguente mancato rinnovo delle licenze, quando in realtà sono stati fatti lavorare per vent’anni.
In collegamento con lo studio c’è Elena Donato, presidentessa a.r.d.e.r. “I demolitori della mia associazione” afferma Donato “hanno tutti avuto il rinnovo della licenza fino a giugno 2018. Quindi in realtà si tratta di un mancato rinnovo. A Roma ci sono molti autodemolitori abusivi, senza nessun tipo di adeguamento ambientale e senza lavoratori assunti. Nel 2017 venivano obbligati a fare grossi lavori di adeguamento per poter operare con licenze future, che però adesso vengono negate”.
Sette pec sono state mandate al Comune, ma non è stata ricevuta nessuna risposta, per questo i demolitori hanno manifestato incatenandosi e attuando uno sciopero della fame.
“Le sentenze non sono state prese in considerazione dai direttori della tutela ambientale, perché il nodo principale si trova nel fatto che gli autodemolitori sono legati a un accordo di programma tra Regione, Provincia e Comune, a delocalizzare gli impianti per terreni che ad oggi non sono più disponibili. L’amministrazione Raggi ha concesso circa tre proroghe per il proseguo delle attività, ma poi nel 2018, dopo una campagna mediatica infamante contro i demolitori, ha deciso di non rinnovare le licenze e ha persino negato di averle concesse precedentemente”.
Bisogna ricordare che gli autodemolitori permettono l’economia circolare e valorizzazione del rifiuto. Hanno il diritto di essere autorizzati e bisogna verificare se i loro siti sono a norma con dei semplici controlli in itinere.
Si parla poi dell’area dell’Ex Snia a Largo Preneste, nel V municipio di Roma, dove i cittadini vorrebbero la bonifica dell’area, a seguito della vicenda tragica del rapimento di un bambino, che non è stato possibile trovare subito proprio a causa delle alte sterpaglie. Ma i centri sociali si oppongo alla bonifica.
Si parla anche di sport, in particolare del padel che negli ultimi tempi spopola in Italia.
In collegamento c’è Francesco Alaimo “Nella capitale sono tanti i centri sportivi dove praticarlo” dice Alaimo “il padel si sta sostituendo al calcio a cinque, prendendo il sopravvento. Ad esempio nel Padel Club di Tivoli Terme ci sarà un Padel day a luglio, con un maestro argentino”.
Un modo per chiudere la giornata lavorativa in compagnia, in un campo da gioco più ristretto e quindi con meno sforzo fisico rispetto al tennis. “Il padel non ha età” conclude Alaimo.
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Redazione