“Come un pesce rosso” è l’ultima fatica letteraria di Michelangelo Bartolo, medico, Responsabile del Servizio di Telemedicina presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, dove l’autore racconta la storia (sua) di un medico che mandato a lavorare in un reparto Covid, si ammala e diventa paziente, trovandosi così a ripercorrere in prima persona la malattia, i disagi e il dolore come medico, come paziente e, infine, come responsabile dei servizi di telemedicina.
Nel libro il Dott. Bartolo cerca di delineare i meccanismi di una malattia di cui ancora si sa poco, e che lui paragona ad una partita di pallone.
Una partita che può essere vinta solo con il vaccino, unica arma a disposizione.
Un libro concreto, diretto, a tratti ironico e umoristico, per esempio la prima riunione del reparto Covid viene paragonata a quella famosa scena del film di Roberto Benigni: “La vita è bella, dove le SS spiegano come comportarsi in un campo di concentramento: fondamentalmente anche noi non capivamo quasi niente!”
Un libro che fa luce sulle tante contraddizioni di questo tempo e che prova anche a smontare alcune fake news che hanno invaso la rete.
Ma anche un libro che suggerisce molte indicazioni concrete: come organizzare la casa, in presenza di un familiare con il Covid, cosa è bene fare e cosa è meglio evitare, quali accortezze mantenere.
Il domani che tutti aspettiamo, il post Covid, non deve semplicemente essere il tornare come prima, ma dobbiamo tutti, a partire da questa esperienza, diventare migliori, scardinando alcuni vecchi modelli che hanno mostrato tutta loro inadeguatezza.
Inoltre il Dott. Bartolo fa anche un appello agli scettici perché è davvero fondamentale vaccinarsi TUTTI, in particolare chi lavora nella sanità, ad esempio, dovrebbe avere l’obbligo tassativo di farlo.
Il libro gode della prefazione di Max Giusti.