Da oltre un mese a questa parte la tifoseria giallorossa è in visibilio: José Mourinho sarà il nuovo tecnico della Roma. Il mister portoghese è stato annunciato in pompa magna poco prima della semifinale di ritorno di Europa League contro il Manchester United. Fonseca aveva fiutato aria di addio già da tempo, ma nessuno si sarebbe aspettato un colpo di scena di questa portata, nemmeno tra gli addetti ai lavori. Si è trattato di un evento impronosticabile anche per le scommesse piazzabili su partite di calcio o su possibili scenari relativi al mondo del pallone. Da bravo “Special One”, il tecnico reduce da due stagioni col Tottenham aveva dichiarato qualche giorno prima che non avrebbe rifiutato un’eventuale rivale dell’Inter nel prosieguo della sua carriera da allenatore. In nerazzurro Mourinho ha lasciato bellissimi ricordi. C’è la sua firma sul “Triplete” del 2010, l’unico realizzato da una squadra italiana.
Paradossalmente, proprio dopo aver raggiunto l’apice grazie a Mou, l’Inter ha conosciuto un decennio di risultati scadenti, ma difficilmente questo fenomeno si potrà verificare con i Friedkin. La nuova proprietà si sta distinguendo per un’eccelsa professionalità. Non a caso, nessun giornalista aveva previsto il ritorno del portoghese in Italia, nessuno aveva inserito il suo nome nella lista dei papabili successori di Fonseca. La presenza di Mourinho fa già da sé da garante per un mercato non indifferente. Negli ultimi giorni si è parlato persino di un accostamento di Cristiano Ronaldo alla Roma in virtù della vecchia conoscenza con il mister risalente ai tempi del Real Madrid. Stando a quanto raccontano anche gli stessi tifosi sui social, è da quando fu annunciato l’acquisto di Batistuta che non si vedeva così tanto entusiasmo intorno a Trigoria.
In questi due anni Fonseca ha adottato prevalentemente un 4-2-3-1 con risultati alterni. Il tecnico proveniente dallo Shakhtar Donetsk non ha fatto malissimo, ma non è nemmeno riuscito a riportare la Roma in alto. Gli ultimi mesi, in particolare, sono stati un po’ deludenti: i capitolini sembravano quasi certi di poter agguantare la qualificazione in Champions League, ma nel girone di ritorno sono crollati. La bella avventura in Europa League si è praticamente conclusa con il 6-2 in casa del Manchester United, sebbene all’Olimpico i giallorossi si siano ritagliati più occasioni per provare a ribaltare il risultato.
Anche Mourinho dovrebbe basarsi sul 4-2-3-1, considerando le caratteristiche degli elementi in rosa. La sua filosofia di gioco, però, si fonda perlopiù sull’annullamento della manovra avversaria. Si vedranno diverse ripartenze e molti giocatori saranno chiamati a fare il lavoro sporco. Qui rientra in ballo Edin Dzeko, che potrebbe essere convinto a restare nella capitale. Mourinho non insegue il possesso palla, vuole un gioco più fisico e per questo non esita talvolta a chiedere ai suoi giocatori di cambiare ruolo.
C’è davvero molta attesa per quella che sarà la Roma di Mourinho. Nonostante qualche screzio durante l’esperienza allo United, il mister ha voluto confermare Mkhitaryan, che è stato tra i migliori elementi della Roma nella passata stagione. Da valutare ancora, invece, la gestione di Zaniolo, che non è mai sceso in campo nell’ultimo anno. Sagace e provocatore, sibillino e vincente: Mourinho non è tornato in Italia per svernare e lo dimostrerà presto.