È uno dei piloti più vincenti della storia del Motomondiale: quattro volte campione del mondo nella classe 250 (successi di fila dal 1994 al 1997) e per due volte campione mondiale Superbike (2010 e 2012). Compie 50 anni Max Biaggi, nato a Roma il 26 giugno del 1971. Insieme al britannico Phil Read ha il primato assoluto di titoli conquistati nell’allora classe 250, mentre in Sbk è stato il primo italiano a trionfare. Non solo: insieme allo statunitense John Kocinski è l’unico ad aver centrato le vittorie nella categoria delle derivate di serie e in quella con le motociclette prototipo. Appassionato di calcio fin da piccolo, la svolta arriva a 17 anni, quando nel giorno del suo compleanno gli viene regalata una minimoto. Nel 1989 fa il suo esordio nella 125, ha 18 anni: tempo un anno e diventa campione italiano nella categoria Sport Production, con moto derivate strettamente dalla serie. Lo nota l’Aprilia, che lo ingaggia. Biaggi passa così alla 250 e nel 1991 diventa campione europeo. Un anno dopo partecipa al suo primo, intero, Mondiale in 250, con Aprilia, conquistando un quinto posto finale, caratterizzato dalla sua prima vittoria in uun GP, succede in Sudafrica. Ancora un anno e continua la sua crescita, guidando per la Honda, con cui vince il GP della Catalogna e si classifica quarto. La stagione successiva, quella del ritorno in Aprilia, inizia la striscia vincente nella quarto di litro, vincendo i 4 titoli iridati consecutivi fino al 1997: l’ultimo nel team satelite di Kanemoto, su una Honda, dopo il divorzio dalla casa di Noale. Nel 1998, sempre con Kanemoto, passa in 500. L’inizio è esaltante, vince il GP del Giappone disputato a Suzuka, piazzando un esaltante hat trick, giro veloce e pole oltre alla vittoria.Ma la chiave della stagione è il GP della Catalogna, a Barcellona. A nove giri dal termine una caduta coinvolge la Yamaha del francese Jean-Michel Bayle e la Honda dello spagnolo Àlex Crivillé, con conseguenti bandiere gialle, ovvero divieto di sorpasso. In quel momento, però, Biaggi si contendeva con Alex Barros il comando della corsa. I due iniziano a sorpassarsi a vicenda più volte ed entrambi furono sanzionati con una sosta forzata di dieci secondi ai box. Barros rientrò per scontare la penalità, invece Biaggi decise di proseguire come se nulla fosse. Fu squalificato, vinse Mick Doohan, sfidante diretto di Biaggi nella corsa al titolo iridato. Biaggi e Barros fecero ricorso, entrambi respinti. Il pilota romano, per questo, finisce la stagione al secondo posto, proprio dietro Doohan. Negli anni successivi arriveranno altri tre cambi di scuderie: il passaggio a Yamaha, alla Honda del team di Sito Pons, infine alla Honda Repsol Hrc. Ma tra la fine degli Anni 90 e l’inizio dei 2000, la carriera di Biaggi è caratterizzata da una accesa rivalità con Valentino Rossi. I due, sia in pista, sia fuori, se le danno di santa ragione, verbalmente ma non solo. I loro scontri, anche in pista, hanno indubbiamente tenuto alta l’attenzione, e l’interesse, per la categoria. Gli attriti tra i due sono poi calati con gli anni. Per tornare a vedere Biaggi vincente, bisogna aspettare il 2010, quando conquista il suo primo titolo in Sbk, con Aprilia, successo bissato due anni dopo. L’esordio nella categoria delle derivate di serie avviene nel 2007, dopo un anno sabbatico, in sella ad una Suzuki. Il ritorno a Noale, avviene nel 2009, l’annuncio del ritiro nel novembre del 2012.