Oggi 1 luglio ripartiranno gli sfratti, una bomba sociale che solo a Roma contano 4500 esecuzioni come annunciato dal Prefetto Matteo Piantedosi. Abbiamo avuto 16 mesi per pianificare il passaggio di casa in casa, ma nulla è stato fatto. Il Governo ha stanziato i fondi del contributo affitto mai arrivati nelle tasche dei proprietari che chiedono indietro le case aizzati da un clima d’odio che apostrofa gli inquilini come scrocconi e furbetti. Dopo vaghe speranze di un piano casa con il Governo Conte, il cambio di rotta di Draghi ha azzerato nel Pnrr lo stanziamento di fondi per alloggi pubblici. Ora è tutto nelle mani di Sindaci e Prefetti che privi di ogni strumento e risorsa attendono l’inevitabile. Una classe dirigente quindi priva di responsabilità e assopita nella macchina burocratica lenta e inefficace. Il grido di dolore che arriva dai cittadini rimane inascoltato mentre il tessuto sociale si sgretola in un impoverimento assoluto che tocca migliaia di persone. Nella Roma offuscata dalla campagna elettorale ci auguriamo da parte di Sindaca e Prefetto un guizzo di buon senso con: la graduazione sfratti e tavoli di crisi per garantire passaggio da casa a casa, un piano straordinario per ulteriori 10.000 case popolari e nell’immediato utilizzo di case enti ad esempio Inps, ferrovie, ministero Difesa, per passaggi da casa a casa. Non abbiamo tempo e continueremo a utilizzare qualsiasi strumento, per questo invitiamo le famiglie sotto sfratto a rivolgersi presso le nostre sedi per chiedere intervento Onu per la violazione dei diritto qualora non sia garantito il passaggio da casa a casa”. Così in un comunicato la segretaria Unione Inquilini Roma, Silvia Paoluzzi.