Un intervento legislativo a tutela delle Forze dell’Ordine nell’espletamento del proprio servizio è quanto richiesto dal sindacato di Polizia Coisp in una lettera inviata ai leader dei maggiori partiti italiani affinché il Parlamento sia coinvolto in “un’iniziativa non più rinviabile”.
“Il punto di partenza – si legge in una nota – è l’indagine per eccesso colposo nell’utilizzo delle armi a carico dell’agente che alla stazione Termini di Roma, è stato costretto a far fuoco, ferendo un cittadino ghanese che aveva dato in escandescenze brandendo un coltello. Una situazione analoga a quanto accaduto a Winzburg, in Germania, qualche giorno dopo. Ma l’agente tedesco, al contrario del collega italiano, non è stato messo sotto inchiesta”, spiega il Coisp.
L’appello rivolto ai leader è quello di adoperarsi “con estrema urgenza” per modificare quelle norme che oggi portano a indagare, come ‘atto dovuto’ un poliziotto per il semplice fatto di aver assolto il proprio dovere, anche mettendo a forte rischio la sua stessa vita.
Non chiediamo di sottrarci al giudizio giurisdizionale. Parimenti – si legge – devono essere modificate quelle norme che prevedono per gli agenti, una ‘tutela legale’ riguardo le spese di difesa e di giudizio per i fatti occorsi in servizio.
Questo espone i poliziotti a pagare gran parte delle spese di tasca propria e questo solo per aver assolto ai propri obblighi di servizio”.
Attraverso questi interventi normativi, si legge ancora nel testo, si restituirà “dignità e serenità operativa alle Forze dell’Ordine, sempre più spesso ingiustamente bersaglio di una negazione dei loro diritti e per il loro quotidiano lavoro a difesa del Paese e a salvaguardia dell’incolumità di tutti i cittadini e delle Istituzioni”, conclude la nota.