Trentatré nuove ambulanze sono da oggi in servizio per l’Ares 118. Ma l’obiettivo della Regione Lazio è quello di reinternalizzare tutto il servizio di emergenza con l’arrivo complessivo di 117 tra ambulanze e auto mediche. Questo, in sintesi, quanto presentato oggi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nella sede dell’Ares 118 a Roma.
“Quella di oggi- ha commentato D’Amato- è una giornata storica. Queste 33 nuove ambulanze rappresentano non solo il rinnovo del parco mezzi ma sono una scelta di fondo: ovvero noi oggi diciamo che il servizio di emergenza lo gestisce l’Ares 118.
Una scelta strategica da cui non torneremo più indietro.
Prevediamo che alla fine riassorbiremo tutto il servizio esternalizzato. Si chiude l’acquisizione dei servizi esterni e si apre quella del rafforzamento dell’area 118″.
Per rendere operative queste 33 ambulanze, l’Ares ha assunto anche 150 autisti e 150 infermieri e arruolato altre 100 unità di personale (50 autisti e 50 infermieri) per attivare 10 ambulanze per i trasporti secondari urgenti: questi 10 nuovi mezzi sono stati acquisiti tramite Invitalia e grazie ad un finanziamento (1 milione e 200mila euro) messo a disposizione dalla Regione Lazio (900mila euro) e dal Ministero della Salute (300mila euro).
Per il Dg di Ares 118, Paola Corradi, “procede dunque il percorso di ammodernamento con mezzi di proprietà e con a bordo personale di Ares. Questo ci fa avere un avanzamento qualitativo dell’assistenza grazie all’altissima qualità del personale. Su queste ambulanze, inoltre, i pazienti troveranno tecnologie estremamente moderne”.
A tirare le somme è stato il presidente Zingaretti. “Otto anni fa essere commissariati significava dover guardare a tassi di mortalità molto alti per codici rossi come per infarti o ictus e all’impossibilità di investire- sono state le sue parole- Oggi, con i conti in ordine e senza produrre più disavanzo, possiamo fare investimenti come quello che presentiamo oggi con le nuove ambulanze che arrivano dopo quelle del Giubileo. Così migliora il servizio. Per gli infarti, ad esempio, siamo passati da un tasso di mortalità del 10% nel 2013 al 7% nel 2019”.