Roma – “Dall’esperienza della Fondazione Formiche onlus del Professor Alberto Brandani nasce oggi una nuova iniziativa, Formiche Giovani in Fondazione. Si tratta di un movimento dei giovani e delle giovani che condividono valori fondamentali comuni: quelli della cultura, della libertà e dell’eguaglianza, della giustizia e della solidarietà sociale, del rispetto, della tolleranza e della pace. Sviluppano la propria azione studiando l’evoluzione dei tempi e intervenendo attivamente per realizzare la piena ed effettiva partecipazione dei giovani alla direzione della società, dello Stato nazionale e delle istituzioni europee”. Questo si legge sulla prima pagina del sito internet della Fondazione Formiche che mercoledì scorso, 16 maggio, al Tempio di Adriano, si è fatta una spudorata pubblicità promuovendo un “incontro-confronto” con la politica e le Istituzioni sul tema della “riforma del mercato del lavoro”.
Sono stati invitati sul palco il segretario nazionale della CISL Raffaele Bonanni, Pierluca Dionisi, sindaco di Canterano (RM), Michel Martone, viceministro del Lavoro e delle Politiche, direttamente dal comitato scientifico della Fondazione, Elisabetta Parise nelle vesti di rappresentante dei giovani della Fondazione, il Presidente di Confindustria Lazio Aurelio Regina e, infine, Federico Vione, country manager alla guida di “Adecco Italia”. Ha moderato l’incontro Paolo Messa, direttore di “Formiche”, e la serata si è conclusa con l’intervento del leader UDC Pierferdinando Casini.
Le parole-chiave di questo evento sono state “partita iva”, “contratto a tempo determinato” e “imprenditoria”, inserite in un contesto assolutamente buonista e filogovernativo. Trentenni (o poco più) yuppies in giacca e cravatta che parlano di economia e che si inchinano ad una gestione imprenditoriale del lavoro non è esattamente quello che ci si aspetta quando i giovani italiani annunciano un “confronto” con la politica e le istituzioni. Soprattutto in un momento come questo, in cui la crisi economica è accompagnata da una dilagante e deprimente disoccupazione. Gli ospiti di questo evento hanno preferito concentrarsi piuttosto su un programma (purtroppo poco chiaro) di risanamento delle imprese, il che probabilmente non è neanche del tutto sbagliato, considerato il vasto buco nero in cui stanno sprofondando le aziende italiane. Ma allora, forse, andava specificata la categoria di “giovani” che la Fondazione Formiche intende rappresentare. Alessia Forgione