Continua l’entusiasmante storia del Jorkyball, sport internazionale sempre più di tendenza anche in Italia.
Uno sport giovane, nato a fine anni ’80 come disciplina di esibizione ed esaltato dalla partecipazione alla Fase Finale di ben 3 Coppe del Mondo FIFA (Italia ’90, Francia ’98 e Germania ’06).
La prima competizione ufficiale è stata disputata nel 1994 , le partecipazioni nel corso degli anni sono proseguite costantemente, sino alla terza Coppa del Mondo giocata in Italia nel maggio 2014. Dodici paesi compongono quest’oggi il “mappamondo” Jorkyball, con ambiziosi progetti pronti a partire in ogni angolo della Terra.
La scorsa domenica mattina nei pressi del Villaggio Olimpico esattamente al centro sportivo Futbolclub, è stato inaugurato il primo campetto ufficiale a Roma, alla presenza del presidente Alessio Di Maio e al fondatore 3bble Leonardo Giangreco. Tantissimi ragazzi hanno affollato l’area per provare in prima persona le basi fondamentali del gioco, disputando molteplici partitelle all’interno della “gabbia”.
Il Jorky è uno sport equiparabile al calcio a 2 con regole ben precise. Il campo da gioco è una gabbia a forma di parallelepipedo, lungo 9,80 metri, largo 4,80 metri e alto 2,70 metri. Nonostante le dimensioni ristrette, questo sport presenta notevoli strategie, grazie alle sponde che caratterizzano le basi del gioco. Inoltre tutto ciò richiede un grande dispendio di energia e reattività, essendo a tutta velocità e senza stop, se non per delle rare irregolarità, un ammonizione porta un gol alla squadra avversaria, mentre l’espulsione per doppio giallo, comporta alla vittoria dell’intero set avversario. Il pallone è di color giallo con una circonferenza di 49 centimetri, il materiale è riconducibile al feltro o ad una pallina da tennis.
La partita non ha i limiti di tempo rispetto al calcio e si sviluppa su tre set da 7 gol.
Di seguito, le vignette delle regole indispensabili per giocare una gara di Jorkyball.
Dopo l’ultima Coppa Italia giocata a Chiusi e vinta dal Martina Franca, il Jorkyball continuerà la sua serie di progetti, con il Jif World Competition in programma dal 5 al 8 maggio 2016 a Valenciennes in Francia e il campionato italiano del prossimo giugno.
Al termine dell’inaugurazione del primo campo Jorkyball a Roma, Alberto Fuschi ha incontrato per un’intervista il fondatore 3bble Leonardo Giangreco Bianchieri.
Jorkyball sport internazionale sempre più di tendenza soprattutto nel pubblico giovane, ad oggi sono ben 12 le nazioni che praticano questa disciplina, qual’è il segreto del successo?
«Il Jorkyball piace perche’ e’ divertente, fai tanti goals e sei sempre protagonista. Poi e’ facile da organizzare perché’ bastano 4 amici. Ed e’ un intensa attività’ fisica dove bruci calorie divertendoti e competendo. Può’ essere giocato da tutti, adulti e bambini ognuno al suo livello di gioco. L’utilizzo frequente della sponda aggiunge una altra dimensione che lo rende calcio ma al tempo stesso diverso e più’ completo.Per i gestori e proprietari di club sportivi e palestre i vantaggi sono che e’ necessario poco spazio (solo 50 metri quadrati) ed il ritorno economico e’ molto alto. Il Jorkyball e’ probabilmente lo sport più’ redditizio per metro quadro che esista (ad esempio 6 volte più’ del calcio a 5). Inoltre, abbiamo creato un portale online (wrc.3bble.com) che consente ai gestori dei campi di organizzare tornei che danno punti per una classifica mondiale e quindi i Jorkers di tutto il mondo possono competere a distanza, per poi incontrarsi durante le manifestazioni Internazionali organizzate dal Federazione Internazionale».
Come si è avvicinata l’Italia al Jorkyball?
«Benche’ lo sport sia stato inventato in Francia, l’Italia ha preso le redini della sua espansione nel mondo. A Roma ha sede sia la società’ esclusivista per la fabbricazione e distribuzione dei campi (www.3bble.com) sia la Federazione Internazionale (www.jorkyball.org)».
Il Jorky può diventare per il grande calcio, un ottimo strumento di allenamento e preparazione?
«Per i ragazzi e’ un ottimo allenamento per sviluppare ed allenare qualità’ necessarie al calcio maggiore quali il tocco di palla, l’equilibrio e la prontezza di riflessi».
Articolo, foto e intervista a cura di Alberto Fuschi
Roma, Futbolclub, Villaggio Olimpico