A Bottenicco di Moimacco, un piccolo borgo alle porte di Cividale del Friuli in provincia di Udine è on air sino al 22 settembre 2021 “ Dante ombre e luci ”, una stupenda esposizione con la curatela di Boris Brollo, di 80 artisti contemporanei con opere ispirate alla Divina Commedia e realizzate per l’occasione negli spazi della seicentesca Villa de Claricini Dornpacher. Edificata verso la metà del XVII secolo è dal 1971 sede della Fondazione omonima istituita per volere dell’ultima proprietaria della villa, la Contessa Giuditta de Claricini, con lo scopo di conservare il patrimonio ereditato dagli antenati e promuovere studi e manifestazioni di carattere culturale.
Come dichiarato dal curatore Boris Brollo : «In occasione di questa mostra su Dante ho ripreso la lettura dell’Inferno. E fra le due edizioni in mio possesso, l’una de la Biblioteca della Repubblica, l’altra la Bignami scolastica, ho scelto la Bignami perché , oltre al riassunto del canto e ai commenti , riportava un breve schema del tipo:” INFERNO Canto I, Smarrimento di Dante nella selva. Il colle illuminato dal sole vv. 1/30 . Le tre Fiere vv.31/60 – Apparizione di Virgilio vv 61/70. Preghiera di Dante e risposta di Virgilio. Profezia del Veltro vv 79/111. La via della salvazione vv 112/136”, ciò mi ha dato la stura a pensare alla Divina commedia come a una serie televisiva col suo copione del tipo Trono di Spade o Poirot, o ancora meglio, Sherlock Holmes. Nei romanzi di Holmes è John Watson che mi ricorda la figura di Virgilio tutore e accompagnatore di Dante nel suo viaggio attraverso l’Inferno. E in questo loro viaggiare, le diverse avventure o fatti che vi si succedono sono chiusi in episodi, qui altrimenti detti Canti…[…]..La vita, anche la nostra, si sciorina per una serie di episodi che costruiscono la cosciente , o meno, esistenza , come dei punti che messi in fila formano una retta. La famosa “retta via”?».
Di particolare suggestione, solo per menzionare alcune delle opere esposte : “La città di Dite” di Giancarlo Caneva in tempera acrilica che colpisce per la sua stupenda visionarietà surreale, come in un caleidoscopio di luci e colori. Un’opera di magistrale perizia grafica, ispirata all’infernale Dite, chiusa da una cinta di mura, dall’aspetto di una città islamica con moschee, torri e mura arroventate dal fuoco e di colore rossastro, e collocata nel sesto cerchio dell’Inferno, ove sono puniti gli eresiarchi. Dite, dal latino Dis-Ditis, era la divinità corrispondente al Plutone dei Greci, e che presiedeva all’Averno, l’oltretomba pagano. “Pape Satan” della veneziana Valentina Gigante, è invece un acrilico su tela con Dante che si autocelebra e come dichiara l’artista «il mio Dante appare nell’iconica veste rossa, riprende quello di Botticelli del 1495, e ne riproduce la corona d’alloro, simbolo di eterna gloria poetica. Ma il gesto rivoluzionario è nella posizione delle braccia; la destra piegata con le dita a V a indicare una vittoria,la sinistra tesa nell’atto di farsi un selfie….[..]…Sono qui, dopo 700 anni, a far valere le mie idee»,
Molto particolare “ Quali colombe dal disio chiamate” olio su tela, dell’udinese Roberto Cardone che si ispira invece al Canto V dell’Inferno, II cerchio ove si trovano i lussuriosi “Paolo e Francesca” .I peccatori , accomunati dalla morte violenta a causa dell’amore, vengono travolti e percossi in una bufera infernale ….Dante vede due anime che riescono a stare vicine nonostante i vortici e le prega di avvinicinarsi…”.
Si passa poi a “Fragile “ olio su tela Carla Benedetti, e come dichiarato dall’autrice: “ La grande modernità di Dante sta nella sua ricerca del significato profondo della vita. Egli esalta la forza, le virtù e la bellezza dell’uomo, ma sa interpretare allo stesso modo e con grande umanità le sue fragilità e le sue debolezze, le sue illusioni e i suoi inganni. E’ l’uomo smarrito e inquieto, sempre in bilico tra le passioni terrene e il suo desiderio di .salvezza», e per chiudere la breve carrellata : “ Dall’inferno al Paradiso” acrilico di Antonio Zucchiatti. Secondo l’artista udinese: «si puo’ scappare dall’Inferno ed andare in Paradiso senza passare per il Purgatorio? Nella mia visione astratta sì, le anime si trasformano in guerrieri e riprendono il loro Colore originale combattono il buio dell’inferno e volano verso l’azzurro Paradiso. Saltano tutti gli schemi viene riscritta la storia. Il tutto con la superivisione del regista Dante. “Ma dopo che fui arrivato ai piedi di un colle, là dove finiva quella valle che mi aveva rattristato il cuore di paura, alzai lo sguardo e vidi la sua vetta già illuminata dai raggi del sole che conduce ogni uomo sulla giusta strada” ».
Questi solo alcuni esempi delle stupende interpretazioni degli artisti in mostra a Villa Claricini Dorrnpacher, A compendio dell’esposizione è disponibile il ricco catalogo illustrato di 255 pagine intitolato “ Tra ombre e Luci – Dante 700”, edito da Giorgio Mondadori , con testi di Boris Brollo, Ernesto cappellotto, Oldino Cernoia , Marina Dalla Vedova, Giuseppe Arnone, e Massimo Saccon. Un volume “ pensato come un Commentario da parte die partecipanti sull’ opera poetica: La Divina Commedia di Dante Alighieri”.
Attorno alla villa, nel parco all’inglese e dentro il giardino all’italiana, si possono inoltre ammirare le opere in ferro, legno, polistirolo e marmo di 35 scultori fra i più interessanti del panorama italiano come: Giorgio Celiberti, Vinicio Momoli, Pino Pin, Domenico Scolaro e Luciano Longo per citarne alcuni.
Altre iniziative sempre dedicate al Sommo Poeta sono accolte negli spazi della villa: Dante in cartolina a cura di Emanuela Accornero – una raccolta per la prima volta visibile al pubblico di cartoline postali prodotte nel primo Novecento e parte del fondo librario della Fondazione de Claricini Dornpacher – e Dante in miniatura, percorso espositivo di pagine miniate a cura del maestro Massimo Saccon e della calligrafa Maria Valentinuzzi.
Oltre alle mostre, “Dante 700 – Tutte quelle vive luci” della Fondazione Villa de Claricini Dornpacher proseguirà per tutto il 2021 con concerti, incontri, conferenze con numerosi esponenti del panorama culturale nazionale e internazionale accolti nella storica dimora e in altre sedi regionali grazie alla collaborazione con alcune fra le più prestigiose istituzioni del territorio: da Casa Zanussi di Pordenone, all’Associazione Mittelfest, alla Società Filologica Friulana, al Conservatorio e all’Università degli Studi di Udine.
Il progetto della Fondazione è stato realizzato grazie al Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche del Ministero della Cultura, alla Regione Friuli Venezia Giulia e all’Agenzia di PromoTurismoFVG, alla Fondazione Friuli, dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone, alla Banca di Cividale e ad oltre una cinquantina di enti pubblici e privati di livello internazionale, nazionale e regionale.
di Daniela Paties Montagner
Per ulteriori informazioni sulle visite consultare il sito all’indirizzo sito visit.declaricini.it/it oppure telefonare al numero 0432 733234.
Foto delle opere pittoriche di Daniela Paties Montagner, foto delle statue: Fondazione de Claricini Dornpacher
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