Mentre i talebani conquistano Kabul con il favore del popolo sovrano dopo venti anni di occupazione straniera, di finti portatori DOC di democrazia e libertà, di pace e lavoro, che non hanno cambiato di una virgola l’antropologia culturale di quelle etnie, in Italia, la terra del diritto romano e della Costituzione più bella del mondo, Carlo Priolo, avvocato, sociologo, economista, epistemologo, indomito difensore dei diritti umani dei figli espropriati ai genitori biologici da uno Stato padrone, è un sorvegliato speciale attenzionato alle forze dell’ordine e monitorato dai servizi segreti.
Carlo Priolo presidente della associazione “Verità Altre”, difende i bambini nel mondo ed ha lanciato in tempi passati e nel presente messaggi a difesa dei bambini e delle donne afghane nel rispetto del principio dell’autodeterminazione dei popoli che consente di mutare le strutture genetiche mentali ovvero quelle che sono definite le categorie che organizzano ad un tempo la coscienza empirica di un certo gruppo sociale e l’universo immaginario creato dai pensatori e scrittori figli di quei territori. Con le armi non si conquistano i popoli alla pace e alla libertà, servono i poeti, i narratori autoctoni, i patrioti, i figli dei padri di quelle terre che possano compiere da soli una mutazione del modo di pensare e di vivere. I diritti umani sono scritti sulle Carte per essere effettivi sono inutili gli interventi dei giudici, devono essere acquisiti nella genetica conscia ed inconscia della consapevolezza collettiva.
In Afghanistan vengono cancellati in meno di 24 ore i diritti umani, il diritto vivente fondato sulla continua evoluzione dei valori espressi dalla società, facilmente percepibile dal normale cittadino che assiste al funzionamento della giustizia, la realizzazione di un diritto effettivo, distinto da quello scritto, che attribuisce alla norma il suo significato reale, che può divergere anche notevolmente da quello della lettera della norma stessa.
In Italia nelle piazze, nei luoghi di culto, nelle sedi private delle associazioni contro la violenza di genere, le forze liberali e libertarie del Paese lottano per il ritorno al nido dei figli espropriati ai genitori biologici per gli interessi di potere ed economici di gruppi organizzati di magistrati che trattano la materia del diritto di famiglia in sodalizio illegittimo con alcune figure istituzionali, loro vassalli e valvassori che stazionano in gran parte nelle pertinenze dei tribunali per i minorenni per assicurarsi il posto di lavoro e per il commercio di carne umana, che una deputata (magistrato) del PD voleva abolire, ma è stata delegittimata dai compagnucci di partito.
Già ai tempi del Vietnam, Carlo Priolo, quando si celebravano le veglie a Piazza del Popolo per sostenere i vietcong contro l’invasore dell’ameriKcano (il “K” ricorda il film del 1972 diretto da Costa-Gavras), denunciava gli interessi economici delle grandi potenze occidentali che occupavano i territori del terzo mondo per rapinare risorse naturali e schiavi a costo zero, fingendo di esportare la democrazia e la libertà, per depauperare i territori occupati delle materie prime necessarie per alimentare i consumi delle Società opulente, creando un nuovo tipo di consumatore costretto ad eccedenze di consumi superflui per essere diventato un debitore a vita. I guru del mitico ’68 Galbrait e Marcuse lo hanno spiegato in modo esemplare al colto e all’inclito.
La storia decapita i narratori dell’ovvio che dal 1992, quando la lira e la sterlina inglese sono uscite dallo SME, ha avviato la stagione di mani pulite un variopinto avamposto del risorgimento italiano, morto Garibaldi, che avrebbe dovuto rivoltare l’Italia come un calzino. Personaggi di dubbia moralità sono precipitati nel pozzo senza fondo della menzogna e dell’ipocrisia; gli stessi che hanno messo sotto sorveglianza poliziesca Carlo Priolo, presidente della Associazione ”Verità Altre” che da più di venti anni denuncia l’inadeguatezza dei governi che si sono alternati alla guida del Paese e di una classe dirigente incapace di amministrare i territori di competenza per un pauroso gap di saperi ed evidenze scientifiche che non possono non costituire un corredo per chi intende rappresentare e giudicare i consociati che hanno conferito la delega a rappresentarli, atteso che le rivoluzioni nel mondo sono sempre nate nelle università, la fabbrica delle conoscenze e dello studio dei fenomeni sociali.
Il fallimento clamoroso delle operazioni di guerra nella Afghanistan dimostra i limiti di una informazione piegata alle esigenze della notizia contingente, incapace di raccontare e prevedere l’evolversi delle situazioni storiche e commentare le continue smentite dei titoloni di prima pagina che a scadenze fisse annunciano primavere che non si avverano.
Carlo Priolo, forse in solitario ha potuto evidenziare il dominio dell’odio e della finta contrapposizione per gli interessi delle aziende partito che compongono l’oligarchia del potere, considerato che tutti si affannano ad amministrare la cosa pubblica per il bene degli italiani con i soldi degli italiani. Gli spaventosi limiti dei partecipanti al bottino sono sempre più evidenti e segnati da assenza di lungimiranza, dovendo contabilizzare il peso di un passato che tra luci ed ombre costituisce un macigno che si tende ad eludere per l’impossibilità di un confronto improbabile, deviando la grammatica di regime su territori lontani dalla logica e dal buon senso comune.
Per il fatto di difendere bambini e genitori, soprattutto mamme che donano la vita ed assicurano la conservazione della specie umana, il mistero della nascita, la santificazione della Madre, la Grande Madre (C.G. Jung), Carlo Priolo è diventato il nemico numero uno di ogni regime monarchico-democratico e il suo messaggio ecumenico suggerito da un bambino che ha incontrato al crocevia del destino: “AMATEVI GLI UNI CON GLI ALTRI. NON C’E’ ALTRA ALTERNATIVA” viene licenziato, anzi è oggetto di rappresaglia, da parte delle forze istituzionali e sociali che hanno interesse allo status quo.
Francesca Romana Cristicini