Il 9 e 10 settembre si svolgerà a Roma il VI Congresso Nazionale Gisoos, il Gruppo Italiano di Studio in Ortopedia dell’Osteoporosi Severa. «L’appuntamento del Congresso Nazionale è in genere a cadenza biennale, ma a causa della pandemia Sars-Cov-2 nel 2020 non è stato possibile svolgerlo regolarmente». Lo si legge in una nota. «Il Congresso Nazionale- prosegue il comunicato- è un’occasione di incontro e di confronto fra colleghi di diverse specialità che si occupano della gestione clinica e chirurgica del paziente con osteoporosi. L’appuntamento di settembre è quindi di particolare rilievo non solo per gli argomenti che saranno affrontati, ma anche perché la Società dopo tanto tempo, riprende l’attività di formazione e divulgazione scientifica che è alla base della sua missione. Ispirato da una cauta prudenza, il Consiglio Direttivo ha deciso che i lavori si svolgeranno in modalità mista: una parte della faculty sarà presente a Roma presso la sala Anfiteatro Giubileo 2000 del Policlincico di Tor Vergata, mentre una parte interverrà in modalità telematica. Anche i discenti potranno scegliere se partecipare di persona o da remoto».
«I temi dei lavori di questo anno- precisa l’organizzazione- sono la prevenzione ed il trattamento non solo delle fratture da fragilità, ma soprattutto degli eventi rifratturativi, che considerata la loro frequenza, costituiscono un problema sanitario, sociale ed economico considerevole ed in progressivo aumento. I percorsi diagnostico-terapeutici e la gestione del paziente con frattura da fragilità all’interno di Fracture Unit permettono di migliorare significativamente i risultati dei trattamenti ottimizzando tempi e uso di risorse».
«Partendo da questi presupposti i lavori del VI Congresso affronteranno argomenti che spaziano dalla scienza di base, al ruolo dell’alimentazione, alla prevenzione, al trattamento chirurgico e farmacologico della fragilità ossea, oltre che ai modelli di gestione e ai percorsi riabilitativi. Il congresso è aperto a medici, tecnici ortopedici, infermieri e fisioterapisti», conclude la nota.
Alessia Di Domenico